Leggi quadro per disciplinare la
cattura e stoccaggio del carbonio (Ccs), l'idrogeno, il
nucleare, lo stoccaggio di gas e la riduzione delle perdite di
metano. Sono le previsioni in materia di energia del Piano
strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, approvato in
Consiglio dei ministri il 27 settembre scorso.
Il Piano di medio termine è stato introdotto dalla Ue con la
riforma del Patto di stabilità nel 2024. E' il documento con cui
i paesi che sforano i parametri Ue di bilancio (debito/Pil sopra
il 60% e deficit Pil sopra il 3%) indicano all'Unione le misure
che intendono adottare nei 5 anni successivi per rientrare nei
parametri.
In materia di energia, il Piano cita 5 interventi. Il primo è
un disegno di legge delega per definire il quadro legislativo
per la cattura e lo stoccaggio del carbonio. Proprio quest'anno
è stato inaugurato dall'Eni a Ravenna il primo impianto italiano
di questo tipo, che sfrutta giacimenti offshore di metano
esausti.
Il documento del governo prevede poi la presentazione di un
disegno di legge per regolare la produzione, il trasporto e le
infrastrutture di rete dell'idrogeno.
Il disegno di legge quadro sul nucleare, che l'esecutivo
intende presentare entro la fine di quest'anno, è il
provvedimento più atteso. Lo scopo è ricreare le norme per
l'autorizzazione e la gestione degli impianti, che in pratica
non esistono più. Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza
energetica, Gilberto Pichetto. ha incaricato di preparare la
misura a una commissione guidata dal giurista Giovanni Guzzetta.
Il Piano di medio termine prevede anche di regolamentare lo
stoccaggio del gas, che si è rivelato strategico dopo il taglio
delle forniture russe, e la riduzione delle emissioni di metano
nel settore dell'energia. Quest'ultima operazione è imposta dal
Global Methane Pledge, l'impegno alla riduzione del 30% delle
perdite di gas preso da 100 paesi, fra i quali l'Italia, alla
Cop26 di Glasgow nel 2021.
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