Entro i prossimi trenta giorni
saranno quantificati i risarcimenti per gli eredi dell'eccidio
di Pietransieri. Lo ha stabilito la Corte d'Appello dell'Aquila,
chiamata a esprimersi sul ricorso presentato dall'avvocato Lucio
Olivieri. I giudici hanno stabilito che accerteranno l'entità
dei risarcimenti in un mese, dopo il via libera della Corte di
Cassazione che, nelle scorse settimane, aveva deciso che "le
richieste di risarcimento possono essere evase anche in maniera
individuale e non per forza collegiale". Agli eredi delle 128
vittime andranno 15 milioni di euro. Al momento i risarcimenti
sono stati riconosciuti solo per il Comune di Roccaraso e una
parte delle famiglie delle vittime.
Nei prossimi mesi si potranno quindi compilare i moduli per
accedere all'apposito fondo Pnrr di 61 milioni di euro.
L'eccidio di Pietransieri costò la vita a 128 civili inermi,
che il 21 novembre 1943 furono trucidati nel bosco dei Limmari
dai soldati nazisti per il sospetto che la popolazione civile
sostenesse i partigiani. A Pietransieri morirono 60 donne, 34
bambini con meno di 10 anni e molti anziani. Nel 2017 il
Tribunale di Sulmona aveva condannato la Germania al
risarcimento di 1 milione e 600 mila euro nei confronti del
Comune di Roccaraso e di circa 5 milioni da versare agli eredi
delle vittime dell'eccidio. Nella piccola frazione c'è ancora
una superstite di quell'orrore, Virgilia Macerelli, che oggi ha
87 anni.
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