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Omicidio Pescara:appello coetanei 'ascoltate il nostro silenzio'

Omicidio Pescara:appello coetanei 'ascoltate il nostro silenzio'

"Troppi dettagli nelle notizie", "responsabilità è del singolo"

ISERNIA, 25 giugno 2024, 17:08

Redazione ANSA

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"Ascoltate il silenzio di noi ragazzi perché parla, magari tanti disastri si possono evitare".
    E' uno dei tanti appelli arrivati dai giovani, impegnati in questi giorni con gli esami di maturità e che si incontrano ancora davanti alle scuole di Abruzzo e Molise, invitati dall'ANSA a commentare l'assassinio di Thomas, il 17enne ucciso a Pescara da due coetanei. Avevano appreso la notizia perlopiù dai social, solo alcuni dai tg o dai genitori.
    "Una grande brutalità... più di 20 coltellate e poi il bagno al mare - ha commentato una studentessa - Che tristezza pensare che hanno quasi la nostra età". Le ha fatto eco un'amica: "Non capisco perché si insista tanto sul lavoro dei genitori dei due ragazzi arrestati, può accadere a figli di qualsiasi famiglia.
    Quello che mi fa venire i brividi è pensare ai ragazzi che hanno assistito e sono fuggiti e non hanno parlato subito. Non li sto giudicando, ma mi chiedo: io cosa avrei fatto?". E sulla responsabilità educativa delle scuole e delle famiglie un altro ragazzo ha detto: "Fino a un certo punto: è sempre responsabilità del singolo scegliere tra il bene e il male".
    Nel loro percorso scolastico hanno dedicato oltre trenta ore annuali all'Educazione civica: "E' sicuramente una materia importante per la nostra crescita come uomini e cittadini - ha detto un altro studente - Fatti come quello di Pescara mi fanno dire con convinzione che bisogna incrementare le ore dedicate a tale disciplina".
    Ai ragazzi viene imputato un uso sconsiderato dei social e l'ascolto di canzoni con messaggi violenti: "Non vuol dire nulla - ha commentato una studentessa - Anch'io uso i social e ascolto quella musica, ma non assumo come modello di vita chi fa quella musica o prendo alla lettera quei messaggi. Sicuramente quando accadono cose del genere vanno indagate ragioni più profonde che non trovano, comunque, giustificazione nella violenza".
    Molti di loro si sono soffermati sull'amicizia tra i due presunti responsabili dell'omicidio: "Ho letto che uno dei due ha colpito la vittima per solidarietà all'amico, non è possibile. Non ci credo". Altri ancora hanno invocato il rispetto della vittima: "Sputi, calci, sigarette spente sul corpo del ragazzo, perché tutti questi particolari? Stiamo parlando di un ragazzo ucciso, a chi legge non serve sapere tutto questo, non ha una finalità educativa. Rispettiamo la vittima".
    Infine una ragazza: "Ho letto che Pescara non è una città molto sicura, però le giuro che, anche se vivo in un posto tranquillissimo, la vicenda mi ha creato ansia e ora ho paura di uscire da sola".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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