Si intitola "Emiliano
Giancristofaro: una vita per il bene comune" (Casa editrice
Carabba) il libro a cura di Lucia Di Virgilio che sarà
presentato domani, martedì 30 aprile a Pescara alle 17.30 al
Teatro "Cordova" (viale G. Bovio, 446). Il volume raccoglie le
testimonianze di un gruppo di persone che ebbero l'onore di
conoscere Emiliano o di stargli vicino, apprezzandone le doti di
intellettuale, educatore, scrittore e giornalista, appassionato
ricercatore di tradizioni popolari, uomo impegnato nelle
battaglie civili e nella difesa dell'ambiente e del patrimonio
storico e culturale abruzzese.
A ricordare la vivace produzione e la figura poliedrica di
Emiliano, accanto ai figli, Lia ed Enrico Giancristofaro,
interverranno Gabriella Albertini, Antonio Bini, Carlo Alicandri
Ciufelli, Margherita Cordova, Giovanni Damiani, Adriana
Gandolfi, Adriano Ghisetti Giavarina, Elia Iezzi, Nicola
Mattoscio, Gianni Melilla, Massimo Palladini, Eide Spedicato
Iengo e Pierluigi Vinciguerra, guidati da Mimmo Valente.
Un evento che vuole essere occasione di riflessione
sull'eredità culturale di Emiliano, rintracciabile nei suoi
scritti, nelle registrazioni radiofoniche e nelle cronache
giornalistiche, in difesa del bene comune, inteso come diritto
al lavoro, alla salute, all'educazione, al rispetto del
paesaggio, come lotta allo spreco, al consumismo, alla gestione
truffaldina dei finanziamenti pubblici.
L'incontro è promosso da Italia Nostra, Consiglio delle
Sezioni d'Abruzzo, in collaborazione con Fondazione Brigata
Maiella e Asca-Scuola Cultura Arte 'Fulvio Luciani' e con il
patrocinio di Casa editrice Carabba, Fondazione Pescarabruzzo,
Laad e Rivista Abruzzese.
Emiliano Giancristofaro (Lanciano, 1938-2022) ha insegnato
Storia e Filosofia nei Licei e Storia delle Tradizioni Popolari
all'Università 'd'Annunzio' di Chieti, è stato membro del
direttivo della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e
caporedattore della Rivista Abruzzese, fondata nel 1948, di cui
è stato direttore dal 1963 al 2000. Negli anni '60 è stato
co-fondatore della prima sezione abruzzese di Italia Nostra di
cui poi è stato presidente dal 1994 al 2003. Ha collaborato con
la rivista di etnologia 'Lares' e dal 1972 al 1994 è stato
direttore editoriale della casa editrice 'Rocco Carabba'. Il
Comune di Cocullo gli ha conferito la cittadinanza onoraria per
l'impegno nella salvaguardia del patrimonio ambientale ed
etnoantropologico degli Abruzzi e in particolare della festa di
S. Domenico abate detta "dei serpari".
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