La manifestazione istituzionale, alla quale ha preso parte il prefetto Mario Della Cioppa, con la deposizione di corone d'alloro sotto i monumenti alla resistenza e ai caduti, alle lapidi che ricordano i partigiani.
E a seguire il corteo dell'Unione degli studenti dietro lo striscione con la scritta "Popolo senza memoria popolo senza futuro".
Sono i
momenti che hanno caratterizzato la celebrazione del 25 aprile a
Chieti, presenti polizia e carabinieri.
In piazza Martiri della libertà, dove alcuni partecipanti
hanno cantato "Bella Ciao", erano esposte la bandiera della
Palestina, quella della pace e uno striscione, con i loghi
dell'Anpi e del Comune di Chieti, che riporta l'articolo 11
della Costituzione Italiana. Il sindaco, Diego Ferrara, conclusa
la parte istituzionale - alla quale hanno partecipato i
parlamentari Etelwardo Sigismondi e Daniela Torto, la
consigliera Silvia Di Pasquale per la Provincia, l'assessore
regionale Tiziana Magnacca e alcuni fra sindaci e rappresentanti
di altri Comuni - in piazza Martiri ha letto il monologo di
Antonio Scurati, testo che, richiamando l'omicidio di Giacomo
Matteotti, riporta a Chieti, dove venne celebrato il processo.
Protagonisti del corteo, partito da piazza Malta e arrivato
alla Villa Comunale dopo aver attraversato corso Marrucino, una
trentina di studenti che hanno intonato cori come "oggi Chieti è
antifascista", "Palestina libera", "Israele sionista stato
terrorista". In corteo anche il presidente della sezione Anpi di
Chieti, Gianluca Antonucci: "L'aspetto fondamentale è che
continuiamo, anche in collaborazione con il Comune e le
associazioni e sfilando assieme agli studenti dell'Uds, a
ricordare il 25 aprile - ha detto Antonucci - E lo facciamo non
perché siamo una nicchia nostalgica che ha il ricordo del 'ora e
sempre resistenza': purtroppo siamo costretti, anziché avere una
normale celebrazione, a dover portare avanti ancora la
testimonianza di quello che è stato il 25 aprile, di una lotta
di liberazione, e lo facciamo perché assistiamo sempre di più a
micro revisionismi che minano la base della stessa Costituzione.
Questo è il ruolo della nostra memoria attiva e in questo senso,
nella difesa della Costituzione, continuiamo a contrastare
l'autonomia differenziata e chi meglio di noi abruzzesi".
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