"A Viola, Carlo e Valentina, la città di Celestino affida il suo messaggio di pace, fratellanza, e riconciliazione.
A Kawsar, Shihong, Adriana, la gratitudine
della municipalità per essere stati fedeli interpreti dei valori
della Bolla".
Con queste parole il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha
ufficializzato stamattina a Palazzo Fibbioni, il passaggio di
consegne degli emblemi storici della Perdonanza celestiniana
alla Dama della Bolla, la Dama della Croce e al Giovin Signore
dell'edizione 2023.
Alla Dama della Bolla, l'attrice Viola
Graziosi, è stato consegnato l'astuccio in cui per secoli è
stata custodita la Bolla del Perdono di Papa Celestino V, con la
quale il Pontefice ha stabilito, alla fine di agosto 1294,
l'indulgenza plenaria per quanti, pentiti e confessati, avessero
attraversato la Porta Santa della Basilica di Collemaggio tra i
vespri del 28 e quelli del 29 agosto di ogni anno.
Al Giovin Signore, il giovane aquilano, ingegnere-pianista,
Carlo Palermo, è stato invece consegnato il ramo d'ulivo con il
quale, sempre la sera del 28 agosto, il cardinale delegato dal
Vaticano, Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero Vaticano per
le Cause dei Santi, toccherà per tre volte la Porta Santa della
Basilica per ordinarne l'apertura e per dare dunque l'inizio
all'indulgenza plenaria.
Alla Dama della Croce, l'arpista aquilana Valentina Gulizia, è
stato consegnato dalla Dama dello scorso anno, Adriana Pinate,
il cuscino su cui sarà posta la Croce del Perdono. I tre
custodi, che quest'anno sono stati scelti perché espressione di
cultura che all'Aquila è stata ed è leva per la rinascita e
modello di innovazione per le aree interne, recheranno con loro
i tre simboli della Perdonanza durante il Corteo della Bolla del
28 agosto prossimo. Lo scorso anno erano stati una ragazza
afghana in fuga dalla sua terra, ospite del Progetto Case
dell'Aquila, Kawsar Abulfazil, Dama della Bolla; Shihong Fu,
giovane fisico cinese dei Laboratori nazionali del Gran Sasso,
Giovin Signore; la ricercatrice venezuelana del Gran Sasso
Science Institute, Adriana Carolina Pinate, Dama della Croce. I
tre simboleggiavano il carattere di accoglienza e apertura al
mondo della città dell'Aquila.
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