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A sei anni dalla morte Roberto Bolano diventa scrittore di culto
di Mauretta Capuano
Il giovane Arthur Maxley combatte tra sogni, visioni, flash back e realtà, con la sua profonda solitudine. I suoi tormenti, a cui fa da cornice una giornata estiva a San Francisco, sono raccontati da John Williams nel suo primo libro 'Nulla, solo la notte', romanzo breve rimasto finora inedito in Italia a cui è dedicata il 14 marzo una maratona a "Libri come" a Roma. A vent'anni dalla morte dello scrittore, lo pubblica Fazi editore nella traduzione di Stefano Tummolini facendo conoscere così l'esordio dell'autore di Stoner recentemente uscito da un inspiegabile oblio. Pubblicato per la prima volta nel 1948, 'Nulla, solo la notte' è un libro alcolico, visionario, che disturba e affascina portando il lettore dentro la testa di Arthur, fin da ragazzo senza la protezione dei genitori. Perduta senza saperne la causa l'amata madre e con un padre assente, uomo d'affari sempre in giro che ogni tanto fa la sua apparizione, Arthur Maxley ha un'anima "sporca e disordinata" come la sua stanza, racconta lui stesso nel libro. Pieno di buoni propositi che lo portino fuori, nella vita, il giovane Maxley vaga per la città ma lo seguono i suoi fantasmi e ricordi.
"Avrebbe pianificato ogni giorno a venire, riempiendo ogni singolo istante come se tracciasse una rotta su una cartina, in modo da non lasciarsi neppure un attimo di tempo per chiudersi in se stesso e ricordare" racconta il protagonista della storia. Non sono tanto l'amico Stafford Lord, viziato e lamentoso o le feste di Max Evartz a scuoterlo dalla suo torpore quanto una lettera del padre che lo invita ad un incontro piuttosto disastroso all'Hotel Regency e la conoscenza di una donna, la boema Claire con cui consuma la notte condividendo la solitudine. Claire gli appare come "la donna del mistero" con una rosa bianca tra i capelli neri. Ma quello che cerca Arthur e lo stesso John Williams sono le parole, quelle non dette e quelle che non si trovano per le emozioni più forti. Scritto quando Williams era di stanza in India e Birmania dal 1942 al 1945, "Nulla, solo la notte" aggiunge un tassello importante alla scoperta di uno scrittore e poeta dal destino singolare, protagonista di una rinascita editoriale boom con Stoner. A quasi 50 anni dalla sua prima apparizione nel 1965, senza grande clamore, Stoner ha scalato nel 2013 le classifiche dopo un'intervista a Ian Mc Ewan che diceva: "sono stupefatto che un romanzo di questo valore sia sfuggito all'attenzione generale cosi' a lungo''.
Apprezzata anche da Breat Easton Ellis e Nick Hornby, diventata un bestseller internazionale, la storia del tranquillo professor Stoner, infelicemente sposato per quasi 40 anni alla stessa donna, ha fatto conoscere in Italia anche gli altri libri dello scrittore nato nel 1922 in Texas e morto nel 1994 a Denver dove ha sempre vissuto e insegnato letteratura inglese all'università. Fazi, che può essere considerato il suo editore italiano, oltre a Stoner ha pubblicato Butcher's Crossing e ora Nulla, solo la notte oltre ad aver dedicato all'autore il blog www.stonerjohnwilliams.it nel quale i lettori possono trovare materiali di approfondimento e pubblicare le loro recensioni. Mentre per Castelvecchi è uscito il romanzo storico Augustus.
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Venduto in quattro Paesi e diritti film
182mila copie in 9 mesi per noir di Carrisi