'Perseveranza'
Di Salvatore Natoli
14 marzo, 15:07di Marzia Apice
Forse per molti potrà essere un dono legato alla trascendenza del divino o, al contrario, qualcosa di rigido e superato, ma la perseveranza è semplicemente, e oggi più che mai, una virtù. Un sostantivo dal sapore antico, quasi scomparso dall'uso corrente, che tuttavia è solo apparentemente slegato da un mondo contemporaneo così fortemente orientato alle parole, quasi obbligatorie, di ''innovazione'' e ''flessibilità''. Lo spiega con chiarezza Salvatore Natoli nel libro ''Perseveranza'', edito da Il Mulino, in cui l'autore offre a chi legge un compendio, al tempo stesso colto e pratico, sulla storia di questa parola e sui suoi molteplici rimandi alla vita quotidiana.
Muovendosi con dimestichezza nei meandri dei significati dei singoli termini, Natoli prende in rassegna tutto ciò che con il perseverare ha a che fare, mostrandone analogie e differenze sostanziali: se la perseveranza è il ''laboratorio sperimentale della speranza'', è perché l'uomo che riesce a praticarla ha una salda identità, e trova una soluzione ai problemi senza arretrare di fronte a essi. In questo senso è dunque una virtù che supera la ''passività'' della speranza, traducendola in atti concreti.
Antidoto al ''provvisorio'' e nemico giurato dell'accidia ''che blocca il dinamismo dell'azione'' e impedisce di sentire quel dolore necessario che ''è proprio della vita attiva'', la perseveranza è una condotta o un tratto del carattere che presuppone come conditio sine qua non il mantenersi saldi dentro e contro le difficoltà, con lentezza, senza fare scelte precipitose. Ecco perché l'uomo che persevera ha dalla sua anche altre due virtù imprescindibili, la pazienza e la fortezza. Persevera chi resta fedele, chi continua a impegnarsi per raggiungere il proprio obiettivo, senza lasciarsi vincere dai piaceri, le ''mollitiae'', ma sapendo anche valutare quando è il momento di cambiare strada, fuggendo dalla testardaggine fine a se stessa che è solo vanagloria.
Sebbene a prima vista possa apparire lontano dai reali impedimenti di ognuno proprio per il suo approccio squisitamente filosofico, questo agevole libro rivela, pagina dopo pagina, tutta la sua concretezza. Quasi una guida, verrebbe da dire, o forse solo un concentrato di salvifica saggezza, ''Perseveranza'' può far aprire gli occhi a chi magari ha perso la bussola della propria vita e ha bisogno di una spinta, motivata e motivante, per riprendere la giusta rotta. Una rotta, l'unica davvero percorribile, per affrontare, in quello che Natoli definisce ''l'eroismo quotidiano'', le piccole, grandi conquiste che giorno dopo giorno la vita ci pone davanti.