Guru Minority Report, i pc del futuro siano più umani
A Roma John Underkoffller padre interfaccia film con Tom Cruise
28 settembre, 22:25Correlati
di Stefania Passarella
ROMA - Se i computer del futuro potranno dirsi più ''umani'' sarà soprattutto grazie alla possibilità di interagire con loro nel modo più naturale possibile per un essere umano: utilizzando le proprie mani, senza l'ausilio di mouse, tastiere e superando anche il concetto di 'touch'. Ne è convinto John Underkoffller, padre dell'interfaccia di Minority Report, uno degli ospiti di punta della seconda edizione di TechCrunch Italy, a Roma
. Chief scientist, fondatore di Oblong Industries, Underkoffller ha diretto il team che ha inventato l'interfaccia 'gestuale' per la pellicola di Steven Spielberg, quella in cui Tom Cruise navigava fra contenuti digitali usando solo i gesti delle proprie mani indossando guanti speciali. Un'interfaccia che a pensarla ora sembra quasi inevitabile, visto che già si gioca con i videogame a mani libere e che sono in commercio dispositivi che costano poco più di 100 dollari, come Leap Motion, che permettono di impartire comandi al pc con i gesti delle mani. Più di dieci anni fa - Minority Report uscì nel 2002 - era fantascienza anche il 'touch' che oggi i nativi digitali danno per scontato. Il futuro quasi si sfiora ma la visione di Underkoffller va chiaramente oltre. Negli ultimi dieci anni, spiega all'ANSA, ''non ci sono stati in realtà abbastanza cambiamenti nelle interfacce utente''. L'avvento di smartphone, tablet e 'touch' sono sì importanti, aggiunge, ma la stessa modalità tattile non è ''abbastanza potente'' come interfaccia ''perché da sola non può rimpiazzare il mouse e la tastiera se sei un architetto o un chirurgo o se progetti le ali di un aereo''.
Piuttosto, sottolinea, l'elemento più dirompente del decennio è la portabilità dei dispositivi. La stessa ''tecnologia indossabile'', dagli smartwatch ai Google Glass, ''è un passo che può aiutare'', ma ancora non ci siamo. ''Negli ultimi 30 anni - osserva Underkoffller - per i computer è stato fatto molto in termini di tecnologia, ma poco per gli esseri umani. L'interfaccia utente, che alla fine è l'unica parte del computer che possiamo realmente vedere e toccare, non è abbastanza vicina alla creatività dell'uomo''. ''L'anima che vorremmo dare ai computer è quella dei creatori'', spiega lo scienziato. Puntare su un'interfaccia gestuale non è casuale, sottolinea, poiché dopo vista e voce le mani sono la parte del corpo che ''usiamo per capire il mondo, manipolandolo, spostando oggetti''. In un futuro non troppo lontano è questo che dovremmo poter fare, conclude Underkoffller, con ogni tipo di schermo che ci circonda. La via intrapresa ''è quella di un sistema computerizzato che ci permetta di usare le mani nel modo in cui l'evoluzione ce l'ha permesso''. (ANSA).