A Locarno l'amore fra i 'diversi'
Nel film della canadese Archambault
12 agosto, 21:01Un film poetico, lirico - la musica ne è il fil-rouge - anche onestamente disturbante che racconta la difficoltà dell'amore e del sesso fra i disabili, ''i diversi, gli invisibili'' spiega la regista Louise Archambault presentando 'Gabrielle', sezione Piazza Grande al Festival del cinema di Locarno. La pellicola, canadese, prende il nome della sua protagonista, per ora attrice per caso, che nella vita come sullo schermo si chiama Gabrielle Marion-Rivard ed è affetta dalla sindrome di Williams-Bereun, una patologia che può limitare l'autonomia della persona. E questa eccezionale interprete riempie di umanità e di senso un racconto per altri versi duro, straziante. La giovane, 24 anni, si innamora di Martin, 27 anni, Alexandre Landry, bravissimo come la sua partner, vero attore di teatro senza handicap se non nella finzione, nel centro ricreativo a Montreal dove cantano insieme in coro. Diventano inseparabili e iniziano una strada anche di avvicinamento al legittimo desiderio fisico l'una dell'altro ma - giustamente - questo può avvenire nella autonomia della loro vita non certo nella struttura che frequentano. C'è quindi una impasse, da un lato burocratica, dall'altro fra le famiglie - la madre del ragazzo è contrariata - che vivono in maniera preoccupata l'ingresso nella fase adulta dell'esistenza dei figli. Di più, di Gabrielle si occupa la sorella che però parte per l'India per andare dal compagno impegnato in un istituto musicale per bambini in difficoltà. L'incompiutezza della relazione e il senso di abbandono, solo col tempo accettato, mettono in crisi la già fragile personalità della ragazza e anche il suo fidanzato è molto provato. Ma poi grazie anche al lavoro di gruppo, al coro, al canto, alla amicizia, la libertà, l'indipendenza e l'autodeterminazione dei giovani hanno la meglio. Le riprese - molto si è girato in un centro specializzato nell'assistenza all'handicap - non hanno mai indugiato alla compassione.