La violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina è per l'Italia "inaccettabile". La Russia deve "evitare ogni azione che possa comportare un ulteriore aggravamento della crisi e perseguire la via del dialogo". Al termine della riunione a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e i ministri di Esteri e Difesa, Federica Mogherini e Roberta Pinotti, il governo ha messo a punto la posizione italiana sulla crisi in Ucraina in vista del Consiglio Esteri straordinario di domani a Bruxelles dove debutterà la neo titolare della Farnesina. E lo ha fatto "in stretto contatto" con i partner europei ed internazionali: nel corso della riunione Renzi ha sentito il presidente francese François Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel.
Il capo dell'Eliseo ha già deciso di sospendere la partecipazione francese alle riunioni preparatorie del G8 di giugno a Sochi, così come hanno fatto Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti, mentre Berlino è "scettica" sull'utilità di una mossa che possa compromettere una distensione della situazione. Sulla stessa linea della Germania, l'Italia (stamani Mogherini ha parlato con il collega Frank-Walter Steinmeier) che sceglie di insistere sulla "via del dialogo" prima che sia troppo tardi. Non è escluso tuttavia che, alla luce degli sviluppi sul terreno e di una posizione comune dei partner europei e del G7 nei prossimi giorni, decida di mandare un segnale forte a Mosca.
Per la Nato non c'è dubbio: la Russia, con le sue minacce verso l'Ucraina, sta mettendo a repentaglio la pace e la sicurezza in Europa. Questa la posizione espressa dal segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, in occasione delle riunioni straordinarie - durate complessivamente oltre sette ore - che si sono svolte presso il quartier generale dell'Alleanza di Bruxelles per fare il punto sulla situazione in Ucraina e in particolare in Crimea. Dopo aver condannato con fermezza l'azione intrapresa da Mosca e chiesto di far rientrare nelle basi le sue truppe, Rasmussen ha anche sollecitato Russia e Ucraina a "riprendere con urgenza il dialogo bilaterale per cercare una soluzione pacifica". Una strada da percorre anche "attraverso il dispiegamento di osservatori internazionali sotto gli auspici del Consiglio di sicurezza Onu e dell'Osce".
Rasmussen ha puntato il dito contro "le minacce avanzate dal presidente russo Vladimir Putin nei confronti di un Paese sovrano" sottolineando tra l'altro che Mosca "deve fermare le sue attività militari" ed esprimendo "grande preoccupazione" per il via libera dato dal Senato di Mosca all'utilizzo delle forze armate. Quanto sta facendo la Russia, per la Nato, "viola i principi della Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale". Il segretario generale dell'Alleanza ha quindi annunciato che al più presto sarà convocato un Consiglio straordinario Nato -Russia, mentre l'ambasciatore ucraino presso l'Alleanza Dolhov ha parlato di possibili, future "misure addizionali" che si potrebbero prendere per la soluzione della crisi senza però specificarne i contenuti.