Indagato anche marito della Mussolini
11 marzo
16 marzo, 16:44di Marco Maffettone
ROMA - Alle battute finali l'inchiesta sulle ragazzine che si prostituivano a Roma in un appartamento ai Parioli. Sono 40 i clienti identificati, tra cui anche vip e volti noti. Di questi venti sono indagati e dieci hanno chiesto di patteggiare la pena e rischiano da sei mesi ad un anno di reclusione. Tra gli indagati anche il marito della deputata Alessandra Mussolini, Mauro Floriani. Secondo la Procura sono "incontrovertibili" gli elementi Roma a carico di Floriani: l'ex ufficiale della Guardia di Finanza ed attualmente dirigente di Trenitalia, è accusato di avere avuto incontri a pagamento con le baby squillo.
Per lui, come per gli altri venti clienti indagati, è scattata l'accusa di prostituzione minorile. Intercettazioni telefoniche,ricognizioni fotografiche e tabulati: questi i riscontri che hanno portato il nome di Floriani nel registro degli indagati in una inchiesta scoppiata nell'autunno scorso con l'arresto di sei persone tra cui anche la madre di una delle baby squillo. Lo stesso Floriani, sapendo che il suo numero poteva essere finito nelle intercettazioni, nelle scorse settimane si è spontaneamente recato dai carabinieri affermando di non aver mai avuto rapporti con le adolescenti ma i magistrati di piazzale Clodio hanno proceduto lo stesso alla sua iscrizione nel registro degli indagati. In totale chi indaga avrebbe individuato circa 40 persone che hanno avuto incontri sessuali a pagamento con le due ragazzine nell'appartamento dei Parioli.
Di questi, però, solo per una ventina si è proceduto all'iscrizione in base agli elementi che in queste settimane di indagine sono stati raccolti. Alla luce del gran clamore provocato dall'indagine molti dei clienti coinvolti si sono recati spontaneamente dagli inquirenti per tentare di chiarire la loro posizione. "Non sapevamo che fossero minorenni", la spiegazione fornita al procuratore aggiunto Maria Monteleone e al sostituto Cristiana Macchiusi. I frequentatori dell'appartamento del quartiere a nord della Capitale hanno, inoltre, già palesato l'intenzione di patteggiare la pena: si tratta di una decina di persone che rischia una pena dai sei mesi ad un anno. Con l'identificazione dei clienti la Procura di Roma si avvia a chiudere la prima tranche dell'inchiesta che ha portato all'arresto di sei persone tra cui anche la madre di una delle due ragazzine.