Sisma manda in tilt strumenti, ma relitto stabile
Preoccupa il maltempo. Slitta di 24 ore svuotamento gasolio
27 gennaio, 19:59(dell'inviato Domenico Mugnaini)
Il relitto della Concordia non si muove. Gli strumenti sistemati per controllare gli spostamenti millimetrici oggi sono andati in "saturazione", alle 15,53, quando hanno registrato il terremoto sentito in mezza Italia, ma il relitto "é rimasto stabile". Per la verità, appena arrivata la notizia, tutti hanno cercato conferme ufficiale degli esperti. "I movimenti della nave sono sempre millimetrici e non sono dovuti al terremoto" spiega il professor Sandro Moretti dell'Università di Firenze, e membro del Comitato voluto dal Commissario per l'emergenza Franco Gabrielli: "la saturazione è dovuta alla taratura per spostamenti millimetrici" dice. Proprio il Capo dipartimento della Protezione civile Gabrielli, nel briefing quotidiano, aveva fatto il punto sulla stabilità del relitto fondamentale sia per i soccorritori, che ormai da tre giorni non riescono a trovare altri corpi, sia per gli uomini della Smit-Neri impegnati a svuotare i serbatoi del gasolio. Un'operazione che slitterà di qualche ora: non più da domani ma domenica.
Gabrielli assicura che ciò non comporterà problemi che, invece, potrebbero venire dalle condizioni meteomarine date in peggioramento già da domani. Anche per questo è stato rafforzato il sistema di panne di contenimento intorno alla nave. I dati sull'inquinamento sono sempre "positivi" conferma l'Arpat nonostante alcuni filamenti bianchi, probabilmente residui tessili di imbottiture, trovati a largo. Non preoccupano "perché sembrano residui inerti" spiega Marcello Mossa Verre dell'Arpat. Comunque verranno analizzati. Qualcuno ha segnalato altre "macchie collose" che sarebbero apparse la notte scorsa vicino al molo, segnalazione che non sarebbe arrivata alla Protezione civile.
Di sicuro il mare mosso rischi di far muovere alcune delle tante sostanze che si trovano nel relitto, di cui la Costa ha fornito l'elenco ufficiale. Oltre al gasolio ci sono altri possibili veleni ambientali, ma la maggioranza si troverebbe in contenitori stagni. Il movimento del mare, invece, metterà in forse l'opera dei soccorritori che ancora ogni giorno dentro quel che resta delle cabine. Loro sarebbero costretti a sospendere le attività per non mettere a repentaglio la loro incolumità. Il complesso lavoro, messo in atto per far fronte all'emergenza della Concordia, per due giorni sarà seguito anche da sei esperti dell'Unione Europea, invitati da Gabrielli e arrivati oggi al Giglio. Il capo della Protezione civile oggi si è tolto qualche sassolino, difendendo ancora una volta la struttura dalle accuse di ritardi, tornando a parlare "di lacci e lacciuoli" che impediscono l'operatività che lui vorrebbe. Al Giglio "siamo arrivati appena siamo stati messi nelle condizioni di farlo, anche un po' prima". E poi avverte: "le emergenze costano e nessuno può pensare di fare tutto questo a costo zero", anche se in questo caso ci potrà essere una rivalsa sulla Compagnia che, "fino ad ora, è stato un soggetto collaborativo" assicura. E' presto però per sapere come e quando sarà rimosso il relitto: "ci vuole tempo".