SCHEDA: Quel che pm contesta al comandante
Addebiti specifici indicati nell'ordinanza di custodia cautelare
21 gennaio, 15:31ROMA - Cooperazione in omicidio colposo plurimo aggravato, abbandono di persone incapaci di provvedere a sé stesse, discesa anticipata, e non per ultimo, dalla nave che comandava e che era in fase di naufragio: sono queste - secondo quanto si rileva dall'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, le tre specifiche violazioni mosse dalla procura di Grosseto a Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia. La prima contestazione riguarda non solo Schettino, ma anche Ciro Ambrosio, primo ufficiale di coperta, responsabile della guardia: per colpa consistita in imprudenza, negligenza ed imperizia, avrebbero causato il naufragio della Costa Concordia e, al tempo stesso, la morte di alcuni passeggeri. Imprudenza, negligenza ed imperizia sarebbero consistiti, in particolare - secondo l'addebito - "per aver mantenuto una velocità superiore a 15 nodi, ancorché in prossimità di ostacoli, in modo da non poter agire in maniera appropriata ed efficiente per evitare abbordaggi e per arrestare il natante entro una distanza adeguata alle circostanze e alle condizioni del momento".
Il secondo addebito è quello di abbandono di persone incapaci: riguarda solo Schettino, al quale si contesta di aver abbandonato a bordo del Concordia, di notte e mentre la nave stava facendo naufragio, circa 300 passeggeri incapaci di provvedere a sé stessi. Di tali passeggeri Schettino "doveva avere cura in quanto comandante della suddetta motonave". La terza accusa riguarda la violazione dell'articolo 1097 del codice della navigazione. Il pm contesta a Schettino di "di non essere sceso per ultimo da bordo della motonave Costa Concordia, della quale era comandante, durante l'abbandono della medesima" durante il naufragio.