Garlasco: Alberto da sorriso a pianto, giusto cosi'
Dopo assoluzione 'bis' abbraccia i legali e esce 'in sordina'
04 aprile, 19:58MILANO - Lo sguardo impassibile ma deciso, rivolto verso i giudici, si scioglie alla prima parola 'comprensibile' che viene dalla Corte: quel "conferma" che ribadisce per lui l'assoluzione, anche in secondo grado. E' a quel punto che Alberto Stasi si muove, mentre il magistrato non ha ancora terminato di leggere il dispositivo, allunga una mano e accarezza la schiena dell'avvocato e professore Angelo Giarda, per dimostrargli con quel gesto tutta la sua gratitudine.
L'ex studente bocconiano, ora aspirante commercialista, ha accolto il verdetto - che per la seconda volta lo ha scagionato da un'accusa terribile, l'aver assassinato la fidanzata Chiara Poggi - passando da un intenso sorriso di gioia diretto verso il 'pool' dei suoi legali, quando i giudici non avevano ancora abbandonato l'aula, al pianto composto, con cui ha scaricato la tensione e le emozioni. Senza mai riservare, invece, nemmeno un'occhiata dietro di lui, dove rimanevano 'impietriti' Giuseppe e Rita Poggi, i genitori di Chiara. "E' giusto così": le prime parole del giovane, sussurrate ai legali, dopo la sentenza. Pullover, camicia, giaccone nero e jeans, anche stamani Alberto era entrato in Tribunale con l'ormai consueta borsa di pelle, colma di documenti difensivi.
Quando la Corte è uscita, verso le 18, lui ha voluto abbracciare a lungo, uno ad uno, tutti i componenti del suo 'pool', dal professor Giarda, al figlio dello 'storico' legale milanese, l'avvocato Fabio Giarda, fino agli altri legali, Giulio e Giuseppe Colli, e poi anche i consulenti e tutti gli altri collaboratori. Qualcuno si è emozionato assieme a lui. E' stata l'unica scena di soddisfazione 'regalata' alle telecamere. Poi l'uscita 'in sordina', come al solito, come in tutte le altre udienze, lontano dai riflettori, scegliendo un'uscita secondaria del palazzo di giustizia, e protetto dal servizio di sicurezza del tribunale, per tenere a distanza i cronisti. Infine, la 'corsa' in macchina fino allo studio dei suoi legali per abbracciare il padre e la madre che là lo attendevano.