Frugalità
di Paolo Legrenzi
26 marzo, 13:50di Marzia Apice
Si può essere felici scegliendo di possedere qualcosa in meno per avere in realtà molto di più? Parlare di frugalità oggi potrebbe sembrare un'utopia, se rapportiamo questa virtù che celebra la sobrietà al nostro modo di vivere, tutto votato allo sperpero di risorse naturali, economiche e umane. Secondo Paolo Legrenzi, autore del saggio ''Frugalità'' (il Mulino), proprio perché ormai la crisi ha permeato i nostri tempi, questo potrebbe essere invece il momento giusto per cambiare finalmente rotta, e porre un freno all'ideologia del consumo.
Essere ricchi e frugali al tempo stesso si può. Per prima cosa, però, è necessario comprendere fino in fondo cosa sia la frugalità. Non è povertà, perché questa è una costrizione imposta da circostanze esterne mentre la frugalità è una scelta di vita. Non è neppure avarizia, che rappresenta l'espressione di ossessioni mentali di accumulazione e possesso. In molti la confondono anche con il risparmio, ma si sbagliano: chi risparmia lo fa in vista di una maggiore solidità per il futuro, o per poter acquistare qualcosa, mentre la frugalità è fine a se stessa, e il risparmio che di fatto produce è solo una conseguenza inevitabile.
Chi è frugale si abitua ad avere poco, e, resistendo al superfluo, diventa, come spiega Legrenzi, sorprendentemente ''antifragile'', ossia in grado di resistere alle avversità della vita. E' stata la società dei consumi a ingaggiare una guerra senza esclusione di colpi contro la frugalità: l'appagamento di vecchi bisogni e di inediti desideri attraverso la creazione di nuovi mercati, la produzione di oggetti attraenti, l'individuazione di uno stile riconducibile a un marchio, hanno demolito pian piano questa antica virtù di sobria moderazione. In una società in cui il mondo dei cosiddetti valori, compresa quindi anche la frugalità, e quello dominato dai prezzi sono perennemente in lotta, con un netto vantaggio di quest'ultimo, Legrenzi ci mette in guardia divenendo ancora più esplicito e radicale: ''la frugalità consiste essenzialmente nel rifiutare la corruzione che dipende dal dare un prezzo a qualcosa''.
Difficile opporsi a uno stato di cose che, per le nostre abitudini, sembra ineluttabile: però, se da un lato allora siamo davvero tutti corruttori e corruttibili, alla mercé dei nostri desideri, dall'altro divenendo consapevoli delle nostre scelte forse possiamo provare a dare una chance alla frugalità. Come fare? Basta essere ''frugali quanto basta'', senza esagerare né demonizzare i mercati. E allora, se ''Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può fare a meno'', come afferma Henry David Thoreau, forse varrebbe la pena di chiederci se non è anche questa la libertà a cui dovremmo aspirare per provare a essere felici.