Il mondo di Berengo Gardin in mostra
A Palazzo Ducale 200 immagini per 50 anni di carriera,12 inediti
13 febbraio, 19:10 (ANSA) - GENOVA, 13 FEB - Cinquanta anni di vita professionale
di uno dei maestri della fotografia italiana, Gianni Berengo
Gardin, e' ripercorsa in 200 scatti in mostra a Palazzo Ducale,
da domani fino all'8 giugno. 'Gianni Berengo Gardin - Storie di
un fotografo' raccoglie le immagini di questo 'maestro' che ha
saputo immortalare il mondo. La rassegna, curata da Denis Curti,
propone anche 12 foto inedite. La mostra ha anche un'intera
sezione dedicata a Genova. Un affresco contemporaneo fatto di
volti e punti di vista sul mare. Ritratti di artisti, attori ma
anche di tanta gente comune, dal 1969 al 2002. "In queste
immagini - spiega il fotografo - sono in mostra 50 anni di
mestiere. Foto reali, autentiche, mai taroccate come spesso
accade oggi con il digitale e photoshop. Se fosse per me farei
una legge per renderlo illegale". Berengo Gardin nella sua lunga
carriera, ha fotografato la lotta di classe, i campi zingari, i
manicomi, il lavoro. "Quando ho lavorato per l'Alfa Romeo -
racconta - stando con gli operai ho capito cosa voleva dire
essere comunista. Ero comunista e sono ancora comunista". La
mostra e' divisa per capitoli, si apre con quello dedicato a
Milano e ai suoi personaggi, l'esordio di Berengo Gardin, per
chiudersi con Genova. In mezzo, Venezia, passando per 'Morire di
classe', scatti di malati rinchiusi in manicomio, e i 'Baci'.
Negli scatti di Gianni Berengo Gardin, originario di Santa Margherita Ligure, ci sono storie, passione, persone, situazioni. Nella sua carriera ha pubblicato oltre 220 libri di immagini e ha un archivio personale di un milione e 500 foto, ovviamente in bianco e nero e su pellicola.
Negli scatti di Gianni Berengo Gardin, originario di Santa Margherita Ligure, ci sono storie, passione, persone, situazioni. Nella sua carriera ha pubblicato oltre 220 libri di immagini e ha un archivio personale di un milione e 500 foto, ovviamente in bianco e nero e su pellicola.