A Consiglio Ue ricerche piace studio Iit linguaggio neuroni
Scienziato racconta suo progetto. In 3 si aggiudicano borsa Ue
05 febbraio, 19:39 (ANSA) - BRUXELLES, 5 FEB - Decifrare il linguaggio dei
neuroni studiando i segnali elettronici e chimici: è "Neuro
plasmonics" dello scienziato romano Francesco De Angelis uno dei
tre progetti dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova ad
aver conseguito una borsa di studio di consolidamento del
prestigioso Consiglio europeo della ricerca (Erc), che in totale
ha assegnato 575 milioni di euro.
"Tutte le funzioni del cervello - spiega De Angelis, a cui l'Erc ha assegnato 1,388 milioni di euro su 4 annni - sono legate allo scambio di comunicazioni basate su segnali elettronici e chimici fra i neuroni. Si tratta ancora di una lingua ignota e bisogna decifrare il codice di queste comunicazioni".
"Il primo passo consiste quindi nel registrarla e nel misurare i segnali, per cercare di interpretarli - prosegue -. E l'idea dello studio è di far comunicare dispositivi elettronici esistenti con una coltura organica neuronale".
In particolare, il lavoro di ricerca condotto da De Angelis ha l'obiettivo di sviluppare una nuova classe di sensori per lo studio dei sistemi neuronali, capaci di leggere il segnale dei neuroni in un centinaio di punti diversi in contemporanea.
Tra i ricercatori del centro genovese premiati vi è anche Liberato Manna, alla sua seconda borsa Erc. Quest'anno ha infatti ottenuto un Consolidator grant del valore di 2 milioni 430 mila euro della durata di 5 anni col progetto "Trans-nano".
Obiettivo della ricerca è studiare il cambiamento del comportamento chimico-fisico dei nanoscristalli colloidali dopo la loro sintesi, sotto particolari stimoli esterni, come per esempio l'irradiazione. Uno studio che potrà suggerire nuovi metodi di fabbricazione e nuove strutture per i nanocristalli, con applicazioni nell'optoelettronica.
E proprio grazie a questa borsa, uno dei tre vincitori che ha presentato il progetto di ricerca con l'IIT come host institution tornerà a lavorare nel nostro Paese dopo un lungo periodo negli Stati Uniti. Paolo Decuzzi è stato infatti "rubato" al Methodist Hospital Research Institute di Houston, per una ricerca sull'applicazione di nanoparticelle per l'imaging e la terapia in campo oncologico e cardiovascolare, in particolare del tessuto del cervello.
Nanoparticelle, che somministrate per via endovenosa, saranno in grado di trasportare all'interno del corpo molecole di farmaco e riconoscere il tessuto malato in cui rilasciarle, così da trattare il tumore in modo localizzato, evitando gli effetti collaterali che la chemioterapia attuale ha su altri organi sani. Il grant assegnato a Decuzzi ha un valore di 2 milioni 390mila euro e durerà 5 anni In tutto sono stati 46 i ricercatori italiani assegnatari delle borse di consolidamento del Consiglio europeo della ricerca, secondi solo ai tedeschi (48) e seguiti da francesi (33), britannici (31) e olandesi (27). (ANSA).
"Tutte le funzioni del cervello - spiega De Angelis, a cui l'Erc ha assegnato 1,388 milioni di euro su 4 annni - sono legate allo scambio di comunicazioni basate su segnali elettronici e chimici fra i neuroni. Si tratta ancora di una lingua ignota e bisogna decifrare il codice di queste comunicazioni".
"Il primo passo consiste quindi nel registrarla e nel misurare i segnali, per cercare di interpretarli - prosegue -. E l'idea dello studio è di far comunicare dispositivi elettronici esistenti con una coltura organica neuronale".
In particolare, il lavoro di ricerca condotto da De Angelis ha l'obiettivo di sviluppare una nuova classe di sensori per lo studio dei sistemi neuronali, capaci di leggere il segnale dei neuroni in un centinaio di punti diversi in contemporanea.
Tra i ricercatori del centro genovese premiati vi è anche Liberato Manna, alla sua seconda borsa Erc. Quest'anno ha infatti ottenuto un Consolidator grant del valore di 2 milioni 430 mila euro della durata di 5 anni col progetto "Trans-nano".
Obiettivo della ricerca è studiare il cambiamento del comportamento chimico-fisico dei nanoscristalli colloidali dopo la loro sintesi, sotto particolari stimoli esterni, come per esempio l'irradiazione. Uno studio che potrà suggerire nuovi metodi di fabbricazione e nuove strutture per i nanocristalli, con applicazioni nell'optoelettronica.
E proprio grazie a questa borsa, uno dei tre vincitori che ha presentato il progetto di ricerca con l'IIT come host institution tornerà a lavorare nel nostro Paese dopo un lungo periodo negli Stati Uniti. Paolo Decuzzi è stato infatti "rubato" al Methodist Hospital Research Institute di Houston, per una ricerca sull'applicazione di nanoparticelle per l'imaging e la terapia in campo oncologico e cardiovascolare, in particolare del tessuto del cervello.
Nanoparticelle, che somministrate per via endovenosa, saranno in grado di trasportare all'interno del corpo molecole di farmaco e riconoscere il tessuto malato in cui rilasciarle, così da trattare il tumore in modo localizzato, evitando gli effetti collaterali che la chemioterapia attuale ha su altri organi sani. Il grant assegnato a Decuzzi ha un valore di 2 milioni 390mila euro e durerà 5 anni In tutto sono stati 46 i ricercatori italiani assegnatari delle borse di consolidamento del Consiglio europeo della ricerca, secondi solo ai tedeschi (48) e seguiti da francesi (33), britannici (31) e olandesi (27). (ANSA).