Chiesa, successo per referendum su acqua
Consigliere regionale, ora si può gestire rete in modo autonomo
07 aprile, 17:39 (ANSA) - GENOVA, 7 APR - "L'esito del referendum è stato
straordinario, circa 1500 persone sono andate a votare
esprimendosi a larghissima maggioranza per il ritorno della
gestione del servizio idrico integrato da parte del proprio
Comune". Il consigliere regionale Ezio Chiesa (Liguria Viva),
impegnato affinché "i Comuni montani tornino a riappropriarsi
del bene più prezioso, l'acqua", ha commentato così i risultati
del referendum nei Comuni di Borzonasca, Mezzanego e Santo
Stefano.
"Si continua a parlare di disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e del voto - afferma Chiesa - quanto accaduto ieri dimostra l'esatto contrario se gli argomenti trattati sono vicini alle problematiche della gente".
Nei mesi scorsi Chiesa aveva organizzato assemblee nei Comuni per esporre il suo emendamento al disegno della giunta regionale relativo alla riforma dell'Ato: consente ai Comuni facenti parte delle ex Comunità Montane con meno di 3000 residenti di gestire l'intero ciclo integrato delle acque.
"Sabato a Propata località con meno di 180 abitanti - afferma - mezzo paese ha partecipato all'assemblea pubblica con la volontà di capire meglio cosa è possibile fare per non pagare più bollette dell'acqua che nell'ultimo decennio sono aumentate a dismisura".
Dopo il referendum i sindaci hanno già convocato il consiglio comunale per approvare la delibera nella quale annunciano che sono pronti a gestire in forma singola o associata l'intero ciclo delle acque "dando il benservito a Iren e alla aziende ad essa collegate". Analoghe iniziative potrebbero essere presto assunte da altri Comuni della provincia di Genova in quanto la legge regionale indica tale possibilità entro 120 giorni dell'approvazione della legge, termine che scade alla fine di giugno.(ANSA).
"Si continua a parlare di disaffezione dei cittadini nei confronti della politica e del voto - afferma Chiesa - quanto accaduto ieri dimostra l'esatto contrario se gli argomenti trattati sono vicini alle problematiche della gente".
Nei mesi scorsi Chiesa aveva organizzato assemblee nei Comuni per esporre il suo emendamento al disegno della giunta regionale relativo alla riforma dell'Ato: consente ai Comuni facenti parte delle ex Comunità Montane con meno di 3000 residenti di gestire l'intero ciclo integrato delle acque.
"Sabato a Propata località con meno di 180 abitanti - afferma - mezzo paese ha partecipato all'assemblea pubblica con la volontà di capire meglio cosa è possibile fare per non pagare più bollette dell'acqua che nell'ultimo decennio sono aumentate a dismisura".
Dopo il referendum i sindaci hanno già convocato il consiglio comunale per approvare la delibera nella quale annunciano che sono pronti a gestire in forma singola o associata l'intero ciclo delle acque "dando il benservito a Iren e alla aziende ad essa collegate". Analoghe iniziative potrebbero essere presto assunte da altri Comuni della provincia di Genova in quanto la legge regionale indica tale possibilità entro 120 giorni dell'approvazione della legge, termine che scade alla fine di giugno.(ANSA).