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Ad Aosta torna il premio internazionale La donna dell'anno

Sarà assegnato alla vigilia dell'8 marzo

08 marzo, 10:14

Sarà assegnato alla vigilia dell'8 marzo il Premio internazionale "La Donna dell'Anno", promosso dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Giunto alla sedicesima edizione, è dedicato alla valorizzazione del ruolo della donna nella società, nella cultura, nel mondo del lavoro e della politica.

Tema centrale quest'anno sono i diritti umani senza frontiere. Le candidature dovranno pervenire entro il 15 febbraio e possono essere presentate da componenti di tutte le assemblee legislative regionali, nazionali e internazionali, dai Soroptimist international Clubs, da associazioni femminili e di stampa nazionali e internazionali, ma anche da altri soggetti che ritengano di averne titolo. La scheda di candidatura è scaricabile dal sito internet del Consiglio regionale (www.consiglio.vda.it).

Il Premio "La Donna dell'Anno" consiste in una somma in denaro pari a 30.000 euro. È poi previsto il riconoscimento "Popolarità", del valore di 10.000 euro, per la finalista più votata dal pubblico su internet. Tutte le somme in denaro dovranno essere destinate alle attività che hanno determinato la nomina a finaliste del Premio. Sarà inoltre attribuita una menzione speciale ad una donna valdostana che si sia particolarmente distinta in attività mirate alla valorizzazione del ruolo della donna.
La giuria del Premio - presieduta dal Presidente del Consiglio Valle, Emily Rini, e composta da un massimo di sette personalità del mondo delle scienze, dell'economia, della comunicazione e del terzo settore - nominerà la vincitrice, scelta tra una rosa di nomi, che può variare da un minimo di otto a un massimo di dieci, scelta da una giuria di selezione. La cerimonia finale del Premio - organizzato con il patrocinio del Ministero degli affari esteri e in collaborazione con il Soroptimist international Club Valle d'Aosta - è in programma il 7 marzo al Teatro Splendor di Aosta. L'anno scorso il prestigioso riconoscimento era stato assegnato a Caddy Adzuba Furaha, giovane giornalista congolese "per l'impegno quotidiano nel denunciare le violenze sulle donne e sui bambini e per dare voce ai senza voce"

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