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Prosegue il piano per ridare efficienza alla sanità ligure

L’assessore Montaldo: “Abbiamo superato tutte le verifiche del ministero”

18 dicembre, 08:16
Prosegue il piano per ridare efficienza alla sanità ligure Prosegue il piano per ridare efficienza alla sanità ligure
Prosegue il piano per ridare efficienza alla sanità ligure

GENOVA - La Liguria è da tempo impegnata per risanare e rendere più efficiente il servizio al quale vengono  dedicate le maggiori risorse economiche e gestionali: la sanità.
   È stata infatti sensibilmente ridotta la spesa corrente, mentre si è puntato al massimo sugli investimenti per realizzare la rete di servizi ambulatoriali sul territorio - le case della salute, e nel Savonese gli studi medici aggregati - e per garantire un sistema ospedaliero con meno strutture ma al più alto livello di specializzazione ha spiegato nella relazione annuale il presidente della Regione Claudio Burlando.
   Il presidente ha elogiato il lavoro svolto dal vicepresidente e assessore alla Sanità Claudio Montaldo.
   L'andamento dei costi evidenzia il calo dal 2010 al 2013 da  3.316.675,00 euro a 3.101.400,00 euro. "Un buon risultato per la Liguria è che siamo stati riconosciuti adempienti per i LEA 2011, i livelli essenziali di assistenza. Siamo tra le poche regioni, 8 in tutto, che sono in grado di garantirne l' erogazione - ha evidenziato l'assessore Montaldo -. Abbiamo superato tutte le verifiche del ministero nonostante il fatto che il 2011 sia stato un anno molto difficile dal punto di vista del risanamento economico della sanità. Ciò significa che abbiamo attuato i 44 adempimenti previsti sui temi strategici del Servizio Sanitario Nazionale.
   Grazie al superamento di questa verifica la Liguria non è penalizzata nell'accesso al fondo sanitario nazionale. Una valutazione positiva giunge anche dal report sulla sanità ligure curato dalla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e dal programma nazionale esiti dell'AGENAS (l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali).
   Anche la spesa farmaceutica pro-capite è scesa da 203 euro a 181 euro, sintomo di una maggiore attenzione all'appropriatezza e all'efficienza prescrittiva.
   Un lavoro intenso è stato svolto per dare organizzazione e visibilità alle malattie rare. Proprio perché i numeri di queste patologie sono ridotti, modesta è in genere l'attenzione del sistema. L'industria farmaceutica non trova in queste patologie le dimensioni di scala per impegnare ingenti risorse nella ricerca. È quindi ancora maggiore l'attenzione da dedicare a questi pazienti, che comunque sono migliaia: sono stati individuati presidi di riferimento, strutture specializzate dotate delle competenze necessarie per diagnosticare e curare le malattie rare.
   Altrettanta attenzione è rivolta a una migliore gestione del percorso assistenziale di chi soffre di patologie croniche: si tratta di ben 600mila persone coinvolte, in gran parte anziane.    Sul fronte dei presidi ambulatoriali territoriali si sta completando il programma con Pratozanino (psichiatria), Sestri, Doria, Prà, Pegli, Voltri e infine Teglia a Genova; le case della Salute di Bordighera, Sanremo e Imperia; le strutture territoriali aperte a Sarzana, Bragarina e a breve in via XXIV Maggio e all'ex ospedale militare alla Spezia; le nuove sale operatorie di Cairo.
   Sul fronte della rete ospedaliera partiranno i lavori per la radioterapia del Felettino e la gara d'appalto per la costruzione del nuovo ospedale. Intanto si stanno completando gli studi per i nuovi ospedali a Taggia, nel Ponente genovese e le profonde ristrutturazioni di Santa Corona e San Martino, opere per cui confermiamo la volontà di destinare risorse dei fondi europei. L'imminente sentenza del Consiglio di Stato dirà infine una parola decisiva sul nuovo Galliera.

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