Sir Christopher Lee
io cantante lirico mancato. Il Festival di Locarno celebra poliedrica e ironica icona del cinema
09 agosto, 14:31dell'inviato Claudio Scarinzi
Con un'inaspettata esibizione canora che ha dell'incredibile - nelle parti del vecchio Inquisitore cieco nel 'Don Carlos' di Verdi - Sir Christopher Lee ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità e allo stesso tempo ha chiuso fra gli applausi l'incontro con il pubblico del Festival di Locarno all'Altra Sala, dopo che lampi, tuoni, pioggia scrosciante e ventata hanno costretto gli organizzatori a spostare in tutta fretta la conversazione dal Forum, una struttura aperta sui lati, al chiuso. E con humour tutto britannico prima di iniziare la breve incursione nell'Opera il vecchio leone ha commentato: ''L'Inquisitore aveva 90 anni, io 91, siamo lì, dovrei farcela''. Il grande attore inglese, icona di un settantennio del cinema, ha così voluto regalare una 'chicca' al pubblico che ieri lo aveva celebrato sul red carpet e poi sul palco in Piazza Grande per la consegna dell'Excellence Award.
E ricordare, se fosse necessario, anche il suo talento musicale che lo ha portato vicino a una carriera da concertista. ''Stavo dilettandomi con canti goliardici studenteschi con alcuni conoscenti a Stoccolma - ricorda - quando Johannsson Piorling, considerato un Caruso svedese, ha preteso che il giorno dopo facessi un'audizione e poi mi disse, avevo una trentina d'anni, di lasciar perdere di fare l'attore e di diventare un cantante. Ma lasciai perdere, nonostante in seguito sia stato contattato anche da Metropolitan, Scala e Bayreuth, la mia bisnonna avesse fondato la Compagnia d'Opera in Australia e avessi una zia che era chiamata l'usignolo della Tasmania''.
Per non parlare dei due cd heavy metal incisi. Ma per Christopher Lee non è mai stato un problema fare un provino anche quando ormai era diventato più che famoso: ''Il mio agente mi chiamò per il Signore degli Anelli e mi disse che Peter Jackson mi voleva vedere. In passato speravo che il libro fosse girato su un set, ma era troppo complesso per via degli effetti speciali. Sono andato a Londra e in una chiesa ho letto un paio di paginette per interpretare Gandalf, ma mi ero reso conto che ero troppo vecchio. Qualche giorno dopo mi hanno voluto per Saruman, è stato fantastico. Ma il primo film della serie non va visto dai bambini perché ci sono gli urukhai, degli orchi mostruosi''. Lee è una miniera di racconti riportati fedelmente dal vissuto dei quasi 300 ruoli davanti alla macchina da presa anche per la tv, non ci si stancherebbe mai di ascoltarlo. Fra le tante sorprese la sua partecipazione al Saturday Night Live con John Belushi, Dan Aykroyd e Bill Murray: ''Avevo raggiunto il 39% di share che allora non sapevo cosa volesse dire, ben 35 milioni di spettatori, ma il produttore mi aveva detto che ero andato solo benino. E poi ho fatto anche un serial tv, una banda di motociclisti Hells Angels gay, dovevo stupire come mi era stato consigliato''. Del ruolo di Dracula e di cattivo non parla troppo: ''Ho fatto solo 12 film in cui interpretavo un malvagio e mi è stata appiccicata un'etichetta addosso, come è capitato a Bela Lugosi''.