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di Giorgio Svalduz
La maledizione Italia e' una croce che il calcio tedesco sopporta con dignita' e rassegnazione, frutto di mezzo secolo di sfide finite malissimo. Venerdi' l'amichevole di Milano riapre vecchie ferite ma l'occasione che offre ai tedeschi e' ghiotta: Bayern e Dortmund hanno dominato l'ultima Champions, la nazionale sembra matura per grandi traguardi mentre il calcio italiano arranca con problemi vecchi e nuovi. Ma le premesse non sono incoraggianti: se europei e mondiali sono tabu' per la Germania quando incrocia l'azzurro, anche nel versante amichevoli il bilancio sorride a meta', dato che l'Italia non capitola dall' insignificante test a Zurigo di 18 anni fa, uno 0-2 col sigillo finale di un'autorete di Maldini.
Un'era geologica nel frenetico calcio attuale, segno che il complesso ha anche componenti psicologiche ed e' duro da rimuovere. Il primo scheletro nell'armadio tedesco e' anche la sfida piu' famosa: il match del secolo del 1970 all'Azteca col Schnellinger che impatta Boninsegna e schiude i supplementari, la doppietta di Mueller, l'errore di Rivera e il riscatto immediato col gol a occhi chiusi che fissa il 4-3 che scatena nella notte la festa di popolo che inonda le piazze italiane per una finale mondiale poi malamente persa col Brasile di Pele'.
Schegge della storia del calcio che proseguono col pianto di Cabrini per il rigore sbagliato nella finale 1982, poi il gol di rapina di Pablito, l'urlo immortale di Tardelli, la gioia scanzonata di Pertini per il 3-1 della nazionale di Bearzot. Passa quasi un quarto di secolo e la Germania pregusta la rivincita piu' dolce, nella semifinale dei mondiali in casa del 2006: ancora supplementari e ancora Italia con la gioia incredula dell'umile Grosso che schiude la finale al 119' prima del sigillo di Del Piero e poi corre a perdifiato sul prato di Dortmund.
Poi, tanto per gradire, nel 2012 c'e' la semifinale dell'europeo a Varsavia,l' uno-due micidiale di Mario Balotelli per un 2-1 finale che traghetta l'Italia di Prandelli in una finale senza storia con la Spagna, come quella col Brasile. Un'Italia imbattuta nelle otto gare euro-mondiali dato che finiscono in pari le altre quattro sfide preliminari: lo 0-0 ai mondiali 1962 apre la strada all'eliminazione italiana per la rissa col Cile, quello ai mondiali 1978 e' esiziale per i tedeschi campioni uscenti.
Agli Europei 1988 l'1-1 col primo gol di Mancini non fa danni tanto che entrambe arriveranno in semifinale. Agli Europei 1996 nuovo 0-0, con Zola che sbaglia un rigore, ma ad andare fuori sono gli azzurri di Sacchi. In totale le partite disputate sono 31 con 15 successi, nove pari e sette ko in amichevoli.
Fra i marcatori Meazza nel 1930 e nel 1933, una doppietta di Piola nel 3-2 del 1939, Boniperti nel 2-1 del 1955, Sandro Mazzola nell'1-1 del 1965, Baggio e Vieri che firmano l'1-0 nel 1992 e nel 2003. La piu' netta vittoria e' il 4-1 di Firenze prima dei mondiali del 2006 (Gilardino, Toni, De Rossi e Del Piero), quella tedesca e' un chiacchierato 5-2 a Berlino il 26 novembre 1939, con la seconda guerra mondiale cominciata da un paio di mesi e il patto d'acciaio firmato da sei.
L'Italia mondiale e olimpica lascia fuori mezza squadra, compresi Meazza e Piola, per sperimentare il 'Sistema'. Insomma, una sconfitta frutto di condiscendenza propagandistica. L'unica altra occasione in cui la Germania non si e' imposta di misura e' il 2-0 di Zurigo nel 1995. Un bilancio traumatico per i tricampioni del mondo che cercheranno venerdi' di vincere prima di incrociarsi ai mondiali del Brasile. Ma se la sfida sara' in semifinale o in finale per Klose e compagni sara' dura.