(ANSA) - NEW YORK, 08 APR - L'Italia e' in ripresa: la
crescita migliora e il pil salira' quest'anno dello 0,6% e nel
2015 dell'1,1%. Progressi nonostante i quali l'Italia resta
fanalino di coda fra le economie del G7 e - come anticipato - si
fa doppiare nel 2015 dalla Grecia, con Atene che crescera' del
2.9%. Fra i nodi che l'Italia deve sciogliere c'e' quello del
credito da rilanciare e che potrebbe avere un potenziale impatto
sul ''pil del 2% e oltre'', e la crisi del lavoro da risolvere.
I progressi dell'Italia - afferma il Fondo Monetario
Internazionale - si inseriscono in un migliorato quadro
congiunturale europeo, dove pero' e' ''relativamente alto'',
pari a circa il 20%, il rischio di deflazione. Da qui il nuovo
affondo di Washington alla Bce: la Bce deve guardare a tutte le
opzioni per evitare la deflazione e un'azione e' ''meglio prima
che dopo'' afferma il capo economista del Fmi, Olivier
Blanchard, alimentando il braccio di ferro a distanza fra Fondo
e Francoforte, dopo il botta e risposta fra Mario Draghi e
Christine Lagarde.
L'analisi del Fmi sulla situazione del lavoro italiana
rafforza l'allarme lavoro lanciato dal ministro dell'economia
Pier Carlo Padoan ai microfoni della Cnn. ''L'alta e persistente
disoccupazione e' la minaccia numero uno al progetto europeo.
Bisogna combinare politiche di stimolo alla domanda e
facilitazione del mercato del lavoro come il jobs act'' afferma
Padoan. In base agli ultimi dati dell'Inps a marzo sono state
autorizzate 100,1 milioni di ore di cassa integrazione, con un
aumento del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente. Le domande di disoccupazione sono invece calate in
febbraio del 4,7%.
Il Fmi stima per l'Italia un tasso di disoccupazione del
12,4% nel 2014 e dell'11,9% nel 2015, maggiore della media di
Eurolandia dove la ''disoccupazione resta alta a livelli
inaccettabili'' mette in evidenza il Fmi. La ricetta di
Washington per Roma si basa sulla riforma del mercato del
lavoro, con la raccomandazione di avere un singolo contratto,
tasse piu' basse sul lavoro, la riforma giudiziaria e una
pubblica amministrazione piu' efficiente.
Il quadro di ripresa lenta italiana si inserisce in un
contesto europeo di crescita, con il pil di Eurolandia stimato
crescere quest'anno dell'1,2% e il prossimo dell'1,5%. ''La
buona notizia e' che, per la prima volta in due anni, per le
economie periferiche del sud, e' prevista una crescita anche se
lenta'' afferma Blanchard. A tirare la crescita mondiale, che
quest'anno di attestera' al 3,6% per poi salire al 3,9% nel 2015
(ambedue le stime sono state ritoccate al ribasso di 0,1 punti
percentuali), sono le economie avanzate, con gli Stati Uniti
capofila, mentre le economie emergenti rallentano, frenate anche
dalla normalizzazione della politica monetaria della Fed. ''I
rischi acuti sono diminuiti, ma i rischi non sono scomparsi''
afferma Blanchard, citando le tensioni geopolitiche fra i
possibili rischi sull'economia mondiale e il mancato
completamento della riforma finanziaria.(ANSA).