(ANSA) - MILANO, 8 APR - Per Sorgenia si prospetta un cambio
di azionariato ma non un cambio del management. "Da parte nostra
gode della massima stima, quindi saremo felici di sostenerlo" ha
detto Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit,
una delle 21 banche indebitate con la controllata del gruppo
Cir.
Sorgenia, guidata dall'amministratore delegato Andrea
Mangoni, ha convocato per giovedì il cda in cui dovrà esaminare
la proposta di salvataggio elaborata delle banche creditrici,
verso le quali è esposta per 1,9 miliardi di euro, di cui 600
milioni giudicati non più sostenibili. "Sorgenia è un asset
importante, vivo industrialmente per cui sono convinto che
riducendo la leva finanziaria il debito possa essere ripagato"
ha sottolineato Ghizzoni
Per evitare che il maxi-indebitamento strangoli Sorgenia le
banche hanno proposto un aumento di capitale da 400 milioni che,
in assenza di un impegno dei soci, verrebbe sottoscritto con
l'apporto di debiti, da accompagnare con un convertendo da 200
milioni e 256 milioni di nuova finanza.
L'entità dell'aumento studiato dalle banche, più che doppio
di quello inizialmente proposto da Cir, rende incerta la
partecipazione della holding al piano. Per mantenere il
controllo la società della famiglia De Benedetti dovrebbe
sborsare almeno 200 milioni, contro i 100 fino ad ora proposti.
"Non sappiamo quale è la decisione di Cir ma da parte delle
banche la decisione di sostenerla è sostanzialmente presa" ha
detto Ghizzoni.
La borsa intanto sta premiando la possibilità di un
'disimpegno' di Cir: nelle ultime sette sedute, mentre prendeva
forma il piano delle banche, il titolo ha guadagnato il 10,5% a
fronte di un indice Ftse All Share poco mosso. In passato anche
gli analisti di Equita avevano indicato l'uscita dal business
energetico come quella più conveniente per la holding.(ANSA).