(di Paolo Verdura)
(ANSA) - MILANO, 7 APR - Matrimonio nel cemento tra Holcim e
Lafarge. Le nozze tra il gruppo svizzero e quello francese
plasmano un colosso da 32 miliardi di euro di fatturato e
riaccendono il risiko tra le società del comparto anche in vista
delle dismissioni, per un valore (a livello di ricavi) atteso
intorno ai 5 miliardi, che saranno imposte dalle autorità
antitrust per il via libera a quello che è il maggior 'deal' in
Europa quest'anno.
Dalla ''fusione tra eguali'' fra il gruppo elvetico e l'ormai
ex-rivale transalpino, nascerà a partire dal primo semestre del
2015, il primo produttore mondiale, attivo in 90 Paesi, con un
fatturato di 32 miliardi, un margine operativo lordo da 6,5
miliardi ed un utile da 1,6 miliardi.
L'unione, che nasce anche sull'onda della recessione la quale
ha eroso la domanda globale per i prodotti per le costruzioni,
promette di dare il via a un ulteriore consolidamento: ne sono
convinti gli analisti. La reazione delle borse all'annuncio
delle nozze stamane è stata un'impennata non solo dei due
protagonisti ma anche degli altri titoli del settore, come
Italcementi a Piazza Affari, da parte sua inoltre impegnata oggi
e domani con le assemblee per il riassetto interno. Alla fine
tuttavia la debolezza dei listini ha eroso i guadagni iniziali.
Quanto alle cessioni attese, circa due terzi dei
disinvestimenti previsti saranno in Europa, ha segnalato il Ceo
di Lafarge Bruno Lafont, che guiderà il gruppo post-fusione.
Altre attività dovranno poi essere cedute in Canada, Stati
Uniti, Brasile, India e Cina.
Per quanto riguarda l'Italia, a individuare possibili
opportunità per i big del listino, Italcementi e Buzzi, sono gli
esperti di Equita, che oltre all'eventuale interesse per gli
asset che saranno messi in vendita, citano anche il potenziale
beneficio sulla determinazione dei prezzi dei prodotti derivante
dalla maggiore concentrazione di mercato, che riduce
contemporaneamente la concorrenza tra gruppi.
I mercati che vedono la presenza congiunta di Lafarge e
Holcim e di un operatore italiano - viene ricordato - sono, nel
caso di Buzzi, la Germania, la Repubblica Ceca e gli Usa, che
valgono rispettivamente il 21%, 7% ed il 44% del margine
operativo lordo previsto per il 2014. Nel caso di Italcementi,
invece, i mercati di riferimento sono la Francia, il Marocco e
l'accoppiata Usa-Canada, che valgono, rispettivamente, il 39%,
20% ed il 10% del Mol.
La fusione tra Holcim e Lafarge sarà paritetica ed il nuovo
gruppo avrà come presidente non esecutivo lo svizzero Wolfgang
Reitzle, espressione di Holcim, e come amministratore delegato
l'attuale responsabile di Lafarge, Lafont.(ANSA).