(ANSA) - ROMA, 5 APR - Ottenere un prestito da una banca
continua ad essere una vana speranza per le imprese italiane.
Quelle del terziario sono ancora alle prese con il crediti
crunch, tanto che appena 26 su 1.000 riescono ad ottenere i
finanziamenti necessari per andare avanti. A tracciare
l'ennesima implacabile fotografia della stretta creditizia che
"frena l'attività e le possibilità di investimento delle
imprese" è la Confcommercio, secondo la quale alla fine del 2013
le difficoltà si sono addirittura acuite rispetto all'anno
precedente.
Nell'ultimo trimestre del 2013 - rileva l'associazione -
nonostante siano aumentate le imprese dei servizi in grado di
fronteggiare senza difficoltà il proprio fabbisogno finanziario
(+8% rispetto al trimestre precedente), far fronte agli impegni
finanziari continua ad essere un problema per la stragrande
maggioranza delle aziende. Le imprese che non sono riuscite a
sanare le proprie necessità creditizie sono aumentate di quasi
il 22% rispetto al trimestre precedente e rappresentano oggi più
della metà del campione (51,5%). La percentuale effettiva di
imprese finanziate è scesa così ad appena il 2,6%, il minimo dal
2009.
A fine 2013 è aumentata inoltre rispetto al trimestre
precedente, la cosiddetta "area di irrigidimento", vale a dire
la somma della quota di imprese che si sono viste accordare un
credito inferiore rispetto a quello richiesto, insieme alla
percentuale di aziende che non se lo sono viste accordare
affatto. L'area di irrigidimento risulta aver colpito nei mesi
di ottobre, novembre e dicembre del 2013, il 52,3% delle imprese
contro il 49,1% nel trimestre precedente.
A livello geografico, il Mezzogiorno resta "terra bruciata",
con una quota di imprese che si sono viste negare, in tutto o in
parte, il credito richiesto pari all'81%.
Uno scenario in cui però si inserisce l'iniziativa delle
banche per finanziare nuove assunzioni all'interno degli
istituti. Il Fondo Nazionale per il Sostegno dell'Occupazione,
istituito da Abi e sindacati di categoria nell'ambito del
contratto nazionale, per favorire la creazione di nuova
occupazione stabile ha accolto quasi 1.000 domande (sulle 3.800
presentate da 140 banche nel solo mese di marzo), deliberando
finanziamenti per oltre 7 milioni di euro. (ANSA).