(ANSA) - ROMA, 3 APR - Due diligence conclusa. Alitalia ed
Etihad passano alla 'fase due'. L'esame approfondito dei conti
dell'ex compagnia di bandiera da parte dell'aviolinea degli
Emirati Arabi è "praticamente concluso" e ora inizia la fase
negoziale che porterà alla definizione del Piano industriale
congiunto. Per considerare definitivamente conclusa questa prima
fase e accedere alla seconda, però, manca ancora l'offerta di
Abu Dhabi per l'ingresso in Alitalia, attesa forse già per
domani.
"Ad oggi la due diligence è praticamente conclusa", ha
annunciato oggi da Venezia l'ad di Alitalia Gabriele Del
Torchio: "Adesso stiamo aspettando di vederci per approfondire i
temi ed entrare nella fase negoziale". Appena ieri sera lo
stesso Del Torchio era stato un po' più cauto dicendo che per la
conclusione dell'esame approfondito dei conti (che Etihad sta
passando al setaccio da due mesi) serviva ancora qualche giorno.
C'è infatti ancora un tassello mancante: la lettera d'intenti di
Etihad che fissa le condizioni per l'investimento in Alitalia.
Secondo fonti della compagnia di Abu Dhabi, citata dall'agenzia
Bloomberg, Etihad sta valutando un'offerta cash di almeno 250
milioni (altre voci parlando di un investimento di circa 300
milioni). L'offerta potrebbe arrivare anche già domani, come ha
indicato il direttore corporate di Intesa SanPaolo (primo
azionista di Alitalia con il 20,59%) Gaetano Miccichè: "Credo
che domani arrivi l'offerta" di Etihad su Alitalia, ha detto.
Ora si può quindi passare alla fase negoziale con la
definizione del Piano industriale congiunto. Che dovrebbe
ridisegnare la mappa delle rotte, con una diminuzione del medio
raggio ma un incremento del lungo raggio. A conferma di questo,
oggi Del Torchio, presentando il nuovo volo intercontinentale
Venezia-Tokyo, ha annunciato l'intenzione di lanciare un nuovo
collegamento di lungo raggio da Venezia (che è la terza città
italiana, dopo Roma e Milano, ad ospitare i collegamenti
intercontinentali della compagnia italiana) per il nord America:
"credo che ci sia un interesse, ma esplorativo, perché decisioni
non ne sono state prese, verso il nord America". E' possibile
inoltre che Alitalia venga inserita in un disegno più ampio di
Etihad per l'Europa, con una integrazione commerciale con Air
Berlin, di cui gli arabi controllano il 30%.
Per quanto riguarda i risparmi sul costo del lavoro, invece,
pare che la compagnia degli Emirati punti a convertire la cassa
integrazione a rotazione (decisa con l'accordo del 14 febbraio
scorso per gestire 1.900 esuberi) in cig a zero ore: una
richiesta che rischia di trovare la contrarietà dei sindacati,
che nella trattativa sugli esuberi hanno costretto l'azienda a
fare marcia indietro proprio sulla cig a zero ore. Del Torchio
si è limitato a dire che sulle indiscrezioni di richiesta di
tagli da parte di Etihad "c'è veramente poco da commentare
perché non sono suffragate da niente di documentale. Qualche
idea me la sono fatta. Non appena riceveremo le loro richieste
le commenteremo". Sul tema dei risparmi sul costo del lavoro il
dialogo tra Alitalia e sindacati è sospeso dal 24 febbraio,
quando i sindacati hanno avvertito che prima di discutere dei
restanti 40 milioni di risparmi sul costo del lavoro (il Piano
di Del Torchio ne prevede 128, di cui un'ottantina ottenuti con
l'accordo sugli esuberi) deve prima concretizzarsi l'arrivo di
Etihad. (ANSA).