(ANSA) - MILANO, 2 APR - La Commissione europea ha multato
per 302 milioni di euro undici produttori europei e asiatici
ritenuti responsabili di aver creato un cartello nei cavi
elettrici per l'alta tensione, sottomarini e terrestri. La
sanzione più alta è di 104,6 milioni e riguarda l'italiana
Prysmian, che a stretto giro si è già detta intenzionata a fare
ricorso al Tribunale dell'Unione europea. Con lei l'Antitrust ha
ritenuto ci sia la responsabilità solidale anche degli ex soci
di controllo: per 67,3 milioni Pirelli (per i fatti tra il 1999
e il 2005) e per 37,3 milioni Goldman Sachs (2005-2009).
Secondo la Commissione, le società asiatiche (tre gruppi
giapponesi e due coreani) e quelle europee coinvolte avevano
costituito un cartello per limitarsi ciascuno al proprio
territorio di riferimento spartendosi quindi il resto del
mercato mondiale. Secondo l'indagine condotta dalla Commissione
questi accordi reciproci ci sarebbero stati per almeno un
decennio, con tanto di comunicazioni interne degli aderenti al
cartello per parlare di sé come le società "R", "A" e "K",
ovvero europee, giapponesi e coreane. Secondo quanto emerso
quando una delle società asiatiche finite nel mirino della
Commissione riceveva una richiesta da un cliente europeo,
declinava l'offerta e informava la controparte europea del
'patto', e viceversa. Le intese coinvolgevano anche i prezzi
praticati e prevedevano incontri regolari.
"Queste aziende - ha detto il commissario per la Concorrenza
Joaquin Almunia - sapevano molto bene che quello che stavano
facendo era illegale. Questo è il motivo per cui hanno agito con
grande cautela e segretezza. Nonostante questo, grazie alla
cooperazione instaurata con molte autorità antitrust nazionali,
abbiamo scoperto l'esistenza di accordi che falsavano la
concorrenza". Oltre all'ex Pirelli Cavi, le aziende coinvolte
sono Nexans, J-Power Systems, Viscas, Exsym, Brugg, Nkt, Silec,
Ls Cable e Taihan. Il gruppo Abb ha beneficiato dell'immunità
dalle multe poiché è stato il primo a rivelare l'esistenza del
cartello.
Prysmian ha replicato di ritenere che "l'analisi svolta
dall'organismo comunitario sia profondamente viziata da
un'istruttoria superficiale e quindi ingiusta e illegittima". Ha
fatto poi sapere di aver già accantonato 200 milioni dal 2011
per i rischi legati alle indagini antitrust, ma non per quella
in questione. In Borsa nessuna reazione e il titolo ha chiuso in
rialzo dell'1,73% a 18,79 euro.
Anche Pirelli da parte sua ha preannunciato ricorso in
appello, contestando anche l'idea di dover rispondere in solido
con l'ex controllata, secondo il principio della "parental
liability" o della responsabilità dell'azionista di controllo,
"non essendo coinvolta nelle presunte irregolarità". Anche
Goldman ha sottolineato di esser chiamata in causa in qualità di
socio Prysmian, tramite alcuni fondi sponsorizzati, e che non
c'è "alcuna indicazione che Goldman Sachs o i suoi dipendenti
fossero in alcun modo a conoscenza o avessero il minimo
coinvolgimento nel presunto comportamento collusivo".(ANSA).