(di Alfonso Neri)
(ANSA) - MILANO, 2 APR - Nonostante la forza dell'euro che
sta penalizzando tutti i marchi del Vecchio continente, i conti
di Prada tengono: l'utile 2013 è di 627 milioni (due milioni in
più del 2012), i ricavi sono cresciuti a 3,587 miliardi (+8,8%,
con previsione di aumento del 9% nel 2014) e dividendo di 11
centesimi rispetto ai 9 precedenti. E, anche se l'utile
interrompe la crescita degli anni precedenti, il gruppo assume:
nel corso del 2014 salirà a 13.500 dipendenti, 2mila in più in
un anno. Di questi, 500 solo in Italia.
''Entro il 2016 il saldo positivo di nuovi ingressi in Italia
sarà di 1.500 persone'', spiega Patrizio Bertelli a margine
della presentazione dei conti agli analisti finanziari. Il 60%
dei nuovi assunti 'italiani' sarà nell'industria e nel corporate
mentre nel mondo la maggioranza sarà destinata al retail.
L'amministratore delegato del gruppo come sempre risponde a
tutte le domande, compresa una sui primi passi del nuovo
governo. ''La pensiamo come tutti gli italiani, Renzi o non
Renzi: va fatto un cambiamento e auguriamo a Renzi il massimo
del successo'', dice calcando un po' sull'inflessione toscana.
Che al gruppo servano giovani è evidente: solo il marchio
Prada quest'anno aprirà nel mondo 50 nuovi spazi (che salgono a
80 contando anche Miu Miu e Church, sul quale sta investendo
fortemente). Punterà soprattutto sui negozi per uomo, che stanno
dando una redditività migliore, e conferma le aperture in Arabia
Saudita e Sudafrica. Più cauto nell'e-commerce: nel comparto
''farà qualcosa'' sul mercato americano, ma continua a ritenere
che il web ''banalizzi'' il prodotto e che ''molte società del
settore facciano le importazioni parallele'', pratica illegale
''che noi combattiamo'', aggiunge Bertelli.
In attesa delle risposte della Borsa di Hong Kong dove il
gruppo è quotato (l'utile è un po' sotto la media delle stime,
il dividendo in linea), Bertelli non esclude di poter offrire al
mercato nel prossimo futuro ''un 5%'' ora in mano alla holding
di controllo (80%) guidata dai fondatori. E non lesina sorprese,
come la crescita del 30% delle vendite in Russia dai fatti di
Crimea. ''E non intendiamo lasciare l'Ucraina: il negozio di
Kiev dopo i disordini è regolarmente aperto''. Novità anche per
la pasticceria Marchesi da poco acquistata: aprirà nel 2015
nuovi spazi nel quadrilatero della moda e in Galleria Vittorio
Emanuele a Milano, con possibili sviluppi anche in Giappone e in
centri commerciali internazionali di elevato livello.
La posizione finanziaria netta di Prada è positiva per 296
milioni ma ''la nostra crescita nei prossimi tre anni sarà
esclusivamente per linee interne, non voglio distogliere
risorse: poi potremo valutare opportunità'', spiega ancora
l'amministratore delegato. Anche perché le stime sono di un
mondo in continua crescita: il gruppo prevede che nel 2016 il
mercato internazionale del lusso aumenti fino a 245-255 miliardi
di euro contro i 217 del 2013. Crisi o non crisi, si tratta del
triplo dal 1994. (ANSA).