(ANSA) - ROMA, 1 APR - "Il problema non è la campagna
elettorale, sono le imprese che falliscono e i lavoratori che
vanno a casa". Così il vicepresidente alla Commissione Ue
Antonio Tajani risponde al premier Matteo Renzi, che ieri lo
aveva accusato appunto di fare campagna elettorale attraverso il
tema del pagamento dei debiti della p.a.
"Mi dispiace - ha detto Tajani a 'Prima di tutto' su Radio
Uno, secondo quanto riferisce la trasmissione in una nota - che
il presidente Renzi si sia un po' piccato dicendomi che faccio
campagna elettorale. Se la facessi davvero la farei ormai da
molti anni, visto che sotto la mia guida è stata approvata la
direttiva europea sul ritardo dei pagamenti, dal Parlamento
europeo e dal Consiglio; e poi è mio dovere far rispettare le
regole". Tajani, comunque, augura "buona fortuna al presidente
Renzi per la sua, di campagna elettorale, anche se è del Partito
Democratico". Tornando ai debiti della P.a., il commissario Ue
rileva che "purtroppo la situazione non sta migliorando. Ieri ho
incontrato una delegazione di imprenditori, che mi ha consegnato
una documentazione dalla quale si evince chiaramente come in
tutta Italia il fenomeno del ritardo del pagamento alle imprese
dei debiti della p.a. è largamente diffuso e preoccupante".
Secondo Tajani, "in Italia le p.a. pagano in media entro 200
giorni, con dei picchi di 1200-1.300 giorni". In ogni caso, ha
concluso, "le infrazioni che stiamo aprendo non riguardano il
pregresso, ma il mancato rispetto della direttiva comunitaria
entrata in vigore dal 1 gennaio 2013".(ANSA).