(di Paolo Algisi)
(ANSA) - MILANO, 31 MAR - Continua il momento d'oro delle
banche a Piazza Affari. In Borsa è stata ancora una giornata di
acquisti per tutti i titoli del credito, portati in palmo di
mano dagli investitori nel momento in cui i mercati tornano a
scommettere con convinzione sull'Italia.
''Prosegue il rally di Renzi'' è il titolo di un report con
cui il Credit Suisse, in linea con altre banche d'affari (come
Goldman Sachs), mette in luce le potenzialità del nostro Paese
invitando a puntare sul mercato azionario e sulle banche in
particolare, i cui prezzi in borsa sono giudicati ancora
invitanti.
Regina di Piazza Affari, miglior listino europeo (+0,9% il
Ftse Mib) sulla spinta degli acquisti sui titoli del credito, è
stata ancora una volta il Banco Popolare, che oggi ha aperto
ufficialmente la stagione degli aumenti di capitale con cui le
banche puntano a raccogliere oltre otto miliardi di euro per
puntellare il loro patrimonio in vista dell'asset quality review
e della sorveglianza unica della Bce.
I titoli del gruppo guidato da Pier Francesco Saviotti sono
balzati del 15,77% a 15,78 euro mentre i diritti di opzione, che
verranno negoziati fino al 10 aprile e potranno essere
sottoscritti fino al 17, sono volati del 41,35% a 6,18 euro. Un
valore che rende il prezzo di sottoscrizioni delle nuove azioni
(serviranno 18 diritti per acquistarne 17 a 9 euro l'una) in
linea con quello dei titoli in circolazione.
Domani il direttore generale Maurizio Faroni riprenderà il
road show recandosi all'estero per incontrare altri investitori
interessati ad entrare nel Banco dove, secondo indiscrezioni del
Corriere, si sarebbe posizionato con l'1,3% Blackrock, il
gestore americano entrato in forze in Mps, Unicredit e Intesa.
Nel capitale del Banco si sono recentemente mossi Ubs, Goldman
Sachs e Norges Bank con quote attorno al 2%. Con un mercato che
'tira' così, il rischio di inoptato per le banche del consorzio
di garanzia, guidato da Mediobanca e Ubs, si assottiglia.
Ma la pioggia di acquisti bacia un po' tutti, da Carige
(+8,6%) a Mps (+4,87%), da Mediobanca (+4,01%) alla Bpm
(+3,77%), da Intesa (+2,41%) a Unicredit (+1,45%). Boom anche
per i medi istituti lombardi come il Banco Desio della Brianza
(+10,6%), il Creval (+7,26%) e la Popolare di Sondrio (+7,69%).
Tra i motivi per cui comprare le banche, oltre al possibile calo
del costo del credito e degli accantonamenti, il Credit Suisse
indica gli spazi per un consolidamento: ''in Italia ci sono 33
mila filiali contro le 9.300 della Gran Bretagna''. Ma è tutto
il mercato, per l'istituto elvetico, ad essere attraente. I
motivi? Fondamentali migliori delle apparenze, la possibilità di
un quantitative easing da parte della Bce, prezzi delle azioni
convenienti e ovviamente ''l'ambiziosa agenda di riforme di
Renzi'' il cui successo potrebbe imprimere un colpo di
acceleratore agli asfittici tassi di crescita del nostro Paese.