(ANSA) - MILANO, 29 MAR - ''Ci sono modelli di contratti di
lavoro di 120 anni fa, quindi se diamo una cambiatina non è
male'', ha premesso Poletti ribadendo quando sostenuto alla
vigilia. ''I contratti - ha proseguito - li firmano le parti e
non ho nulla da dire. Ma le politiche le fanno i governi e le
leggi i parlamenti. Svolto il confronto, l'unico che ha la
responsabilità della decisione è il governo e il Parlamento''.
''Non mi pare di ledere l'autonomia e la responsabilità di
nessuno - ha dichiarato il ministro - Non ho difficoltà a
incontrare le parti ed è normale usare lo schema del dialogo
sociale''. ''Ma poi gli italiani giudicheranno il mio sì e il
mio no, se ho fatto bene o male'', ha continuato.
Sempre sul tema dell'occupazione Poletti, intervistato dal
direttore editoriale di Terre di Mezzo, Miriam Giovanzana, ha
indicato un obiettivo: ''Tutti gli italiani devono avere la
ragione di saltar giù dal letto la mattina per andare a fare
qualcosa, non so se un posto di lavoro o altro''. ''Dobbiamo
fare in modo che tutti abbiano una cosa da fare e non si sentano
inutili'', ha spiegato. Cambiare e riformare il lavoro ''è
difficile'', ha concluso ''ma a noi le cose facili non
piacciono''.
Infine all'assessore al Lavoro del Comune di Milano Cristina
Tajani, che ha proposto che sia il capoluogo lombardo a ospitare
il vertice europeo sull'occupazione giovanile il ministro ha
replicato: ''Milano è una candidatura autorevolissima ma decide
il presidente del consiglio'', Matteo Renzi.