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>>>ANSA/ Scatta tetto manager partecipate, limite 311 mila euro

Tesoro,effetto immediato da primo aprile, tre fasce per compensi

28 marzo, 19:32
    (ANSA) - ROMA, 28 MAR - Taglio immediato dei compensi delle
società partecipate dallo Stato. Gli amministratori delegati
delle aziende non quotate controllate direttamente o
indirettamente dal Tesoro non potranno percepire più di 311 mila
euro, non potranno cioè superare lo stipendio lordo annuo del
presidente della Corte di Cassazione. Il tetto scatterà per
legge da lunedì primo aprile, costringendo molte società ad
adeguarsi rapidamente, anche se alcune lo hanno concretamente
già fatto.
   Prima ancora che vengano attuati i nuovi tagli della spending
review, sui quali si sono scatenate le polemiche innescate
dall'amministratore delegato di Ferrovie, Mauro Moretti, si dà
così attuazione al decreto ministeriale del 24 dicembre 2013
(pubblicato in Gazzetta Ufficiale dello scorso 17 marzo). I
limiti ai compensi degli a.d. sono suddivisi in tre fasce, a
seconda della complessità societaria giudicata in base a valore
della produzione, investimenti e numero di dipendenti. Per gli
amministratori delle società della prima fascia, di cui fanno
parte Anas, Invitalia e Rai, il tetto è pari al 100% del
trattamento economico del presidente della Cassazione (appunto
311.658,53 euro lordi); per la seconda fascia il tetto è pari
all'80% (circa 250 mila); per la terza fascia il tetto è pari al
50% (155 mila euro). La "tagliola" è ancor più drastica per i
presidenti: il compenso per loro può essere pari al massimo al
30% di quello deliberato per l'amministratore delegato (93.000
euro per la prima fascia, 75.000 per la seconda, 47.000 per la
terza).
   Le nuove norme non riguardano le società quotate (Eni, Enel,
Finmeccanica) né quelle emittenti strumenti finanziari quotati
diversi da azioni (in pratica Cdp, Ferrovie e Poste). Per
quest'ultime il governo ha infatti introdotto con il decreto del
Fare del 2013 l'obbligo - in occasione dei rinnovi degli
organi consiliari - di compensi per gli amministratori con
deleghe inferiori almeno del 25% rispetto a quelli deliberati
per gli amministratori con deleghe in scadenza.
   Per Eni, Enel e Finmeccanica invece, in sede di rinnovo degli
organi di amministrazione, è sottoposta all'approvazione
dell'assemblea degli azionisti una proposta in materia di
remunerazione degli amministratori con deleghe e delle loro
controllate per una riduzione dei compensi analoga a quella di
Cdp, FS e Poste, ovvero anche in questo caso del 25%. (ANSA).
          
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