(di Sabina Rosset)
(ANSA) - MILANO, 28 MAR - Rcs lavora al rinnovo della
governance. Il Cda del gruppo iniziato a metà pomeriggio si è
prorogato fino a sera - attorno alle 9 risulta ancora in corso -
e mancano ancora comunicazioni ufficiali sull'esito della
riunione. L'attesa è comunque che dall'incontro esca una
proposta per rivedere lo statuto con nuove regole di elezione
del governo societario per renderlo più rappresentativo di tutti
i soci. Rcs si trova del resto in una nuova fase dopo lo
scioglimento del patto a novembre. E soprattutto, non c'è più la
maggioranza 'bulgara' com'era quella del patto, in grado di
esprimere, come da governance attuale, la quasi totalità del Cda
lasciando uno strapuntino alle minoranze.
Sul tavolo del consiglio c'era innanzitutto la convocazione
dell'assemblea dei soci, già in agenda per l'8 maggio. Oltre
alle norme di governance, tra i temi ancora aperti in Rcs c'era
poi quello dell'integrazione del consiglio dopo le dimissioni di
Carlo Pesenti. L'attesa è che il board proponga comunque una
conferma dell'attuale numero di nove consiglieri. I tentativi
però di mediare tra le varie anime dei soci perché venisse da
loro una proposta sulla governance, inclusa una proposta sul
sostituto di Pesenti, non avrebbero avuto successo. E l'ipotesi
più probabile è così che sia lo stesso board a portare
all'assemblea un'ipotesi anche sull'integrazione del Cda, anche
se il nome del candidato potrebbe non emergere già a valle del
Cda di oggi.
Tra i punti all'esame del consiglio c'era poi l'attesa che
venisse ratificata la sospensione del piano di incentivazione
del top management fino al ripristino della profittabilità.
Contro il progetto, emerso in settimana, si erano sollevati con
forza i rappresentanti sindacali del gruppo proclamando uno
sciopero poi rientrato con l'affermazione dell'Ad Pietro Scott
Jovane e la squadra di management della società di voler
proporre al Cda la sospensione del piano.
L'assemblea dell'8 maggio dovrà esprimersi anche sulla
conferma di Attilio Guarneri in consiglio. L'amministratore era
stato cooptato in sostituzione dello scomparso Giuseppe Rotelli,
ed era entrato nel board come secondo indicato nella lista di
minoranza presentata a suo tempo dallo stesso imprenditore della
sanità. Oggi però gli eredi Rotelli pesano per il 3,3% del
capitale Rcs e si vedrò in assemblea se riusciranno a mantenere
un rappresentante.
Il primo socio di Rcs è Fiat (20,5%). Al secondo posto figura
Mediobanca. Dal 14% che aveva nell'epoca del patto, però, la
banca a inizio marzo ha già ridotto la sua quota sotto il 10% e
con ogni probabilità in queste settimane è scesa ancora. Segue
quindi con il 9% Diego Della Valle. L'imprenditore marchigiano
in passato aveva condotto un'accesa polemica contro il patto,
dal quale era uscito più di un anno prima che venisse sciolto.
Sulla gestione Rcs Della Valle ha poi continuato ad essere molto
attivo anche negli ultimi mesi, criticando alcune scelte
industriali e minacciando anche iniziative legali al consiglio,
lanciando spesso strali anche contro Fiat e il suo presidente
John Elkann. Sicuramente dando spazio a tutti i soci una
governance diversa darebbe innanzitutto più rappresentanza a
Della Valle. Si tratterà poi di vedere la reazione del diretto
interessato.(ANSA).