(ANSA) - MILANO, 27 MAR - Sulla perdita Mondadori, che senza
queste voci è sostanzialmente in linea con le stime degli
analisti, pesano oneri non ricorrenti per 61,9 milioni (4,3 nel
2012) e svalutazioni per 'impairment' di 145,4 milioni rispetto
ai 194,3 milioni del 2012.
Nel corso del 2013 il personale dipendente, a tempo
indeterminato e determinato, in forza alle società del gruppo
(3.436 unità a fine anno) si è ridotto di 267 persone (-7,2%
rispetto al 31 dicembre 2012) ''sia attraverso la revisione
continua delle strutture organizzative sia attraverso operazioni
straordinarie di ristrutturazione in tutte le società del
gruppo: escludendo i costi non ricorrenti afferenti tali
ristrutturazioni - spiega Mondadori - il costo del personale è
risultato nel 2013 inferiore del 10,1% rispetto all'esercizio
precedente''. Il margine operativo lordo consolidato al netto di
elementi non ricorrenti è di 49,1 milioni, in riduzione del
32,2% rispetto ai 72,4 milioni dell'esercizio precedente.
''In un mercato che non mostra ancora chiari segnali di
inversione di tendenza, oltre ai buoni risultati delle attività
e dei prodotti editoriali'' la casa di Segrate evidenzia ''gli
effetti delle iniziative di riorganizzazione e di riduzione dei
costi operativi impostate nel 2013: quanto sopra e la
sostanziale riduzione per il 2014 degli oneri non ricorrenti,
consentono di stimare per fine anno un margine operativo lordo
in forte crescita e superiore ai livelli del 2012''.
Mondadori, con le azioni avviate nel 2013 si pone l'obiettivo
di raggiungere una redditività a fine 2016, a livello di margine
operativo lordo consolidato (Ebitda), superiore ai 100 milioni,
''con tutte le attività che avranno un trend in miglioramento e
una redditività positiva. Di fondamentale importanza resteranno
le ulteriori azioni di efficienza, revisione dei processi e
contenimento dei costi che interesseranno tutte le attività del
gruppo'', conclude Mondadori, il cui Cda propone alla prossima
assemblea di rinnovare la delega ad aumentare il capitale
sociale nei limiti del 10%.
La Borsa sembra approvare, soprattutto le azioni di
contenimento dei costi: il titolo si mantiene positivo su una
crescita del 2% a 1,46 euro, dopo aver toccato un massimo di
1,49 euro successivamente all'annuncio dei risultati. (ANSA).