(di Nicola Capodanno)
(ANSA) - MILANO, 27 MAR - Vigilia di conti e piano
industriale per Intesa Sanpaolo. La banca guidata da Carlo
Messina si appresta a chiudere il 2013, secondo le stime degli
analisti elaborate da Bloomberg, con un bilancio in utile per
oltre 860 milioni di euro e a varare il nuovo piano d'impresa
che coprirà i prossimi tre o cinque esercizi.
Nella giornata si è svolta dunque la maratona dei consigli
(gestione e sorveglianza) necessaria per dare i rispettivi via
libera ai risultati e alle nuove linee strategiche. Guardando ai
conti, il risultato netto stimato dalla comunità finanziaria per
il 2013 si confronta con quello dello scorso esercizio
archiviato con un utile di 1,6 miliardi e un dividendo di 5
centesimi per azione (6,1 per le risparmio). Quanto al
dividendo, nel corso dell'esercizio più volte sono arrivate
indicazioni dai vertici della banca di pagare un dividendo
almeno pari a quello dello scorso esercizio. I risultati
dell'ultimo trimestre, invece, dovrebbero chiudersi con un
risultato netto positivo per 209 milioni (quarto trimestre 2012
in perdita per 83 mln).
Sul piano industriale, invece, fino ad oggi Messina ha fatto
trapelare qualche dettaglio. Tra questi, l'intenzione di ridurre
il numero delle filiali (ad oggi tra i 3.700 - 4.000 sportelli)
a quota 3.700. Ancora, aveva ribadito la volontà di ''azzerare
le partecipazioni che hanno connotazioni istituzionali''.
L'intenzione è quella di dismettere nell'arco di piano le quote
non bancarie come avvenuto di recente con Generali e Pirelli.
Tra queste ci sono Alitalia, Telecom, Rcs, Risanamento e Ntv.
Sul tema invece dei crediti deteriorati lo stesso Ceo aveva
detto il suo 'no' ad una bad-bank, dichiarandosi più favorevole
alla creazione di una 'business unit' dedicata al recupero del
credito''. Sullo sfondo resta sempre l'ipotesi di creare un
fondo con UniCredit e l'americana Kkr dove far confluire aziende
in bonis e ristrutturate.
Intanto, chi conferma la fiducia nei vertici della banca è il
presidente della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, socio
numero tre della banca (col 4,68%), dietro alla Compagnia di San
Paolo e al fondo BlackRock. ''Ho fiducia negli organi della
banca e nell'amministratore delegato'', ha detto l'ex presidente
della Regione Lombardia. A Guzzetti gli è stato chiesto, infine,
un commento alle parole del presidente Giovanni Bazoli che ha
ipotizzato un passo indietro delle fondazioni bancarie dal
capitale delle banche, qualora si consolidasse la presenza di
fondi d'investimento negli azionariati degli istituti. ''Siamo
investitori finanziari e come tutti loro investiamo se abbiamo
ritorni interessanti e fin qui il rendimento è stato
interessante. Altrimenti disinvestiamo. Mi sembra una cosa
normalissima che non ha niente di sconvolgente quindi non so
perché si è enfatizzato'', ha detto. (ANSA).