(ANSA) - MILANO, 26 MAR - Rispondendo ai giornalisti a
margine della Star Conference in Borsa Italiana a Milano a
proposito dell'eventualità che il Cda di Rcs Mediagroup vada
rivisto e sulla prossima assemblea del gruppo editoriale in
programma l'8 maggio prossimo, Cairo ha aggiunto che ''i
consigli'' di amministrazione ''dipendono dalle assemblee, dagli
azionisti, dipendono dai rapporti di forza: è un fatto non
discutibile così a tavolino''.
Sull'ipotesi che lui sia interessato ad aumentare la sua
quota in Rcs, l'editore ha risposto che ''questo non si può
dire: se lo fai poi lo comunichi e finché non lo fai non lo
dici. Sono fermo al 2,84%: quello che ho comprato, diciamo, con
i diritti dell'aumento di capitale. Non ho più aumentato la
quota, sto seguendo semplicemente come vanno le cose in Rcs''.
Non aderendo all'eventualità di un secondo aumento di
capitale da circa 200 milioni, che rientrava nelle ipotesi
iniziali del piano strategico al 2015, Cairo è entrato nei
dettagli sui conti di Rcs Mediagroup. ''Se un'azienda fattura
1,35 miliardi e ha costi per 1,45 miliardi come nel caso della
Rizzoli, secondo me le risorse le ha al suo interno perché con
il personale che costa 350 milioni, e io quello non lo tocco
quasi mai, anzi mai, si hanno costi su cui puoi intervenire per
1,1 miliardi. Stai perdendo a livello di Ebitda (margine
operativo lordo, Ndr.), considerando tutti i costi ricorrenti o
meno, 88 milioni: per fare pari e patta a livello di Ebitda ti
basta tagliare i costi dell'8% circa. Se vuoi guadagnare devi
fare il doppio, il 16%''.
''Quindi perché ricorrere ancora al capitale? Non vedo il
tema: hai una base di fatturato e costi che può essere tagliata
in maniera molto importante, senza toccare i dipendenti'',
conclude Urbano Cairo. (ANSA).