(ANSA) - MILANO, 26 MAR - La candidatura di Giuseppe Recchi
nella lista dei grandi soci di Telecom ha sparigliato le carte
nella partita per le poltrone pubbliche ma il manager, oggi alla
presidenza dell'Eni non ha dubbi: ''lavori così importanti, per
aziende così importanti non si possono fare 'part time'''.
Recchi risponde quasi sorpreso alla domanda dell'ANSA: ''nel
momento in cui ho dato disponibilità per Telecom, era implicito
il non essere disponibile ad un'eventuale lista Eni, non mi ero
nemmeno posto il tema perchè lo ritengo scontato''.
Anche Vito Gamberale, candidato al cda di Telecom nella lista
di Marco Fossati e attuale ad di F2i, da parte sua ha precisato
di aver ''avvisato i soci di cercare un sostituto''.
Gamberale dice che la rete non dev'essere scorporata ma
valorizzata, apre anche all'entrata di nuovi soci sulla rete e
indica anche Cdp come partner per investimenti e si dice pronto
a lavorare sul rilancio del gruppo insieme a Telefonica,
assicurando che la lista Fossati non è in contrapposizione con
gli attuali soci di controllo. Secondo gli analisti di
Intermonte l'ipotesi di Gamberale presidente potrebbe riportare
l'ipotesi di collaborazione con Cdp sulla rete, pur escludendo
lo scorporo.
E intanto in Borsa il titolo si scalda (+3,7%) sulle attese
per l'assemblea che andrà a disegnare il nuovo assetto al
vertice di Telecom. Anche se la nomina di Recchi, candidato
della maggioranza, è pressochè scontata, si guarda ai fondi come
ago della bilancia. "Noi non facciamo un patto di voto, è una
scelta che ciascuna Sgr farà in indipendenza", ha spiegato Marco
Vicinanza, coordinatore del comitato di gestori, che venerdì
scorso ha presentato la lista di minoranza per il rinnovo del
cda di Telecom, guidata da Lucia Calvosa. ''Non fa parte del
nostro mandato fare queste scelte'', per cui nella votazione
''andiamo a briglie sciolte, separati perché vogliamo rimanere
di minoranza, quindi, non avere ruoli esecutivi'' ha risposto
Vicinanza a chi gli chiede se i fondi potranno determinare
l'esito della sfida. In base alla regola dei 4/5 alle minoranze
andranno tre posti in consiglio. Se ''dovessimo esprimere due
consiglieri'', in cda siederanno i primi due candidati, ricorda
Vicinanza ma ''non ho un'idea di quanti consiglieri voteremo''
ha aggiunto spiegando che ''dipende molto dalla valutazione dei
proxy voters, che si esprimeranno tra la fine di questa
settimana e l'inizio della prossima''. Perché le loro
''indicazioni spostano tanto'' e il peso dei fondi esteri appare
rilevante. Dalla sua Recchi, classe 1964, ha innanzitutto il
fatto di essere stato indicato dalla lista di maggioranza ma
anche di essere un nome noto negli ambienti finanziari
internazionali e soprattutto quelli statunitensi, essendo stato
fino a marzo 2014 componente dell'European Advisory Board di
Blackstone e prima, fino a maggio 2011, presidente e
amministratore delegato di GE South Europe.(ANSA).