(di Paolo Algisi)
(ANSA) - MILANO, 25 MAR - Mps torna sul mercato dei bond
dopo un digiuno che durava dal settembre del 2012. L'istituto
senese ha colto al balzo la finestra di mercato favorevole
piazzando un'obbligazione non garantita da 1 miliardo di euro.
Gli ordini hanno toccato i 3,5 miliardi, pari a sette volte
il taglio di 500 milioni inizialmente previsto e più del triplo
delle attese del Monte. La consistenza delle richieste ha
permesso a Mps di abbassare il costo della provvista, da 290 a
275 punti punti base sopra il mid-swap, e ha convinto la banca a
raddoppiare la pezzatura dell'obbligazione, che pagherà una
cedola annuale del 3,625% e renderà il 3,746%.
Il libro degli ordini, con richiesta da oltre 270
investitori, è stato chiuso in meno di tre ore. Buona la
diversificazione geografica, con la metà delle richieste
provenienti dall'Italia, un quarto dalla Gran Bretagna e il
resto distribuito in Europa (più qualche ordine dagli Usa). ''La
transazione dimostra la capacità di accesso dell'istituto senese
al mercato dei capitali e il riconoscimento del brand della
banca tra gli investitori internazionali'' ha commentato Mps in
una nota.
Il collocamento arriva in un momento di grande fermento per
il mercato obbligazionario europeo, con alcuno istituti bancari
alle prese con l'emissione dei bond 'at1', titoli perpetui che
garantiscono un cuscinetto di capitale e smettono di pagare la
cedola qualora gli indici patrimoniali scendano sotto una certa
soglia. Unicredit ha in corso un road show in Asia ed Europa per
un collocamento da 2 miliardi. Che il Monte abbia scelto il
momento giusto lo testimonia anche la discesa del rendimento
medio sui bond bancari con rating speculativo al minimo del
3,87%, secondo le rilevazioni di Bofa-Merrill Lynch.
Nessuna novità è intanto emersa sulla composizione del libro
soci. Nell'ultimo giorno disponibile per comunicare alla Consob
le posizioni superiori al 2% (o al 5% per le quote detenute in
gestione del risparmio) nessun nuovo azionista di peso si è
materializzato. Salvo comunicazioni dell'ultimo minuto (o fuori
tempo massimo) la maggior parte del 12% venduto dalla Fondazione
sembrerebbe dunque essere stato frazionato tra più fondi, molti
dei quali americani. Indiscrezioni di stampa hanno parlato di
una ''quota di rilievo'' finita nel portafoglio del gestore Usa
Vanguard, che fino ad ora ha sempre comunicato le quote sopra il
2%. Tra le molte indiscrezioni susseguitesi in questi giorni (Jc
Flowers, Och Ziff, Fidelity) l'unica certezza riguarda il 5,75%
del capitale rastrellato da Blackrock, divenuto il secondo
azionista dietro alla Fondazione Mps.
Sul fronte giudiziario si registra infine il parere negativo
della Procura generale della Cassazione alla richiesta della
Procura di Siena di sequestrare un miliardo e 800 milioni di
euro alla banca giapponese Nomura nell'ambito dell'inchiesta
Mps. La Cassazione deve decidere se accogliere o meno il ricorso
della magistratura senese sul sequestro, chiesto in relazione
alla ristrutturazione del derivato Alexandria.(ANSA).