(di Paolo Verdura)
(ANSA) - MILANO, 25 MAR - Un ''portavoce dei ferrovieri pro
tempore'' sicuro che la proposta di Matteo Renzi lo convincerà a
restare al timone, incassando anche l'ennesimo taglio di una
retribuzione scesa da 1,1 milioni a 800.000 euro per restare
alle Ferrovie dello Stato in epoca di 'spending review'. E' il
messaggio lanciato dall'Ad Mauro Moretti nel giorno in cui il
ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia annuncia di
''aver già fatto una circolare'' in cui il tetto agli stipendi
dei manager pubblici viene ''tarato sul primo presidente di
Corte di Cassazione''.
Così, dopo aver minacciato le dimissioni Moretti si rimette
in gioco, annunciando ''fiducia in Renzi'', che ''cerca di
stimolare in maniera energica un paese che ne ha bisogno'' e per
questo invita tutti a ''sostenerlo''. Lo fa anche in polemica
con il rivale Diego Della Valle (socio di Ntv, ndr), che lo
aveva invitato ad ''andarsene a casa'' sulla scia della polemica
sulla retribuzione di 800 milioni di euro, ma soprattutto lo fa
nel giorno della presentazione del piano industriale 2014-2017,
che sancisce il suo successo personale. L'azienda era nel 2006
''sull'orlo del fallimento'', mentre oggi, dopo la cura, ''può
scegliere tra varie alternative ed è capace di operare su tutti
i servizi''.
Conscio del suo potere contrattuale, dato dal decollo
dell'Alta Velocità che ha creato l'alternativa di terra al
trasporto aereo tra Milano e Roma, Moretti non teme di affermare
che ''se c'è una alternativa migliore ben venga''. Guidare le
ferrovie, spiega a tutti e soprattutto a Della Valle ''è una
storia di fatica, non di giochetti per prendere mezzo minuto di
share in tv''. Il manager ricorda come ''nel 2006 nessuno voleva
fare l'ad delle Fs'' e oggi ''la sfida è valorizzare appieno il
capitale investito del Gruppo, che è dello Stato e della
collettività''.
Da escludere quindi una fuga del manager all'estero, dove
peraltro Fs opera con Netinera, già Arriva Deutschland, nel
trasporto pubblico locale. A chi gli chiedeva se avesse ricevuto
proposte Moretti ha replicato: ''l'avete scritto sui giornali
sono italianissimo, vorrei continuare a lavorare in un'impresa
italiana''.
Quanto alla sua retribuzione, ''chi mi ha preceduto - ha
ricordato Moretti - guadagnava 1,6 milioni, io invece ho subito
solo tagli'', da 1,1 milioni agli attuali 800. ''Il problema è
un altro - ha aggiunto - perché una retribuzione è fondamentale
per misurare il valore di una persona e in un mercato complesso
non possiamo banalizzarla''. Quindi ''sarebbe un peccato che
un'azienda che era sull'orlo del fallimento dovesse fare dei
passi indietro''. Parole che però non hanno convinto Laura
Cantini, senatrice e membro della direzione del Pd, secondo cui
''Moretti dovrebbe avere più rispetto dell'opinione pubbliche ed
elargirci meno ovvietà''. ''Le sue ultime uscite sfiorano la
provocazione'', aggiunge e lo invita a ''cogliere lo sforzo di
sobrietà intrapreso dal governo Renzi''. Un passo che, ad
un'analisi attenta delle parole, Moretti sembra disposto a
compiere affermando che ''Renzi saprà convincermi''.
Interviene anche Famiglia Cristiana secondo cui il manager
''Dovrebbe scendere dal treno, entrare in un supermercato,
visitare qualche mensa Caritas, una sala d'attesa di una
stazione, possibilmente di provincia, magari salire su un treno
di pendolari alle sette del mattino e non guardare l'Italia dal
finestrino del Frecciarossa''. Per il settimanale dei Paolini
''l'ingegner Moretti ha perso una buona occasione per
tacere''.(ANSA).