(ANSA) - ROMA, 24 MAR - Il Fondo dedica uno specifico
capitolo alla relazione tra offerta di credito e crescita
economica e dice: "la persistente contrazione dei prestiti
bancari alle imprese non finanziarie nell'area dell'euro solleva
preoccupazioni che le condizioni rigide di credito potrebbero
ancora agire da resistenza alla crescita economica".
Il Fondo ricorda in particolare che nel caso italiano, "le
condizioni di credito si sono fortemente deteriorate alla fine
del 2011, quando i rendimenti sul debito sovrano sono aumentati
moltissimo portando a una contrazione del Pil di circa il 2%. Le
condizioni creditizie si sono poi stabilizzate con una più forte
ripresa a metà del 2013".
Secondo il Fmi "nel complesso gli shock dal lato dell'offerta
hanno portato una contrazione del Pil di Irlanda, Italia e
Spagna rispettivamente del 3,9, 2,5 e 4,7 per cento". E mentre
paesi quali Germania e Stati Uniti hanno sostanzialmente già
riassorbito gli effetti negativi degli shock dell'offerta di
credito, spiegano ancora gli analisti del Fondo, ancora
conseguenze considerevoli restano per Francia, Irlanda, Italia e
Spagna. "In questi paesi - si legge infine - ripristinare
l'offerta di credito ai livelli pre crisi potrebbe portare a un
aumento del Pil, relativamente al primo trimestre del 2008,
rispettivamente del 2,2%, 2,5%, 3,9% e 4,7%". (ANSA).