(ANSA) - MILANO, 23 MAR - Intesa Sanpaolo al lavoro sul piano
d'impresa che verrà presentato, insieme ai conti, il 28 marzo
mentre il giorno prima sono in calendario i consigli di
sorveglianza e di gestione.
A grandi linee il Ceo Carlo Messina ha già anticipato che il
nuovo progetto punterà sulla crescita dei ricavi e ad un Roe
(ritorno del capitale proprio) di oltre il 10% nell'arco di
piano ovvero 3 o 5 anni. Inoltre non ci dovrebbero essere maxi
svalutazioni così come fatto da Unicredit che ha messo a
bilancio nel 2013 perdite per 14 miliardi. '''Non dobbiamo
pulire niente'', ha detto lo stesso Messina lo scorso mercoledì
a margine dell'esecutivo dell'Abi. ''Abbiamo già fatto
accantonamenti nel terzo trimestre'' (1,5 miliardi di euro,
oltre 4,3 miliardi nei primi 9 mesi), ha poi aggiunto il
presidente del consiglio di gestione, Gian Maria Gros Pietro
che ieri, in occasione del Forum di Confcommercio a Cernobbio,
ha indicato tra l'altro che nelle strategie ci sarà ''un forte
accento sulle risorse umane''.
Il banchiere, in tal senso, ha evidenziato che occorre
trasformare il modo di operare della banca. ''La maggior parte
dei dipendenti tradizionali svolge servizi che interessano di
meno ai clienti perché oggi li sostituiscono con l'internet
banking'', ha detto Gros Pietro spiegando che l'istituto pensa
di ''trasformare il modo di operare dando più spazio alla
tecnologia, innalzando la professionalità di coloro che ci
lavorano''. Nella sostanza Intesa investirà sul proprio
personale con l'obiettivo di offrire nuovi servizi di più alto
livello. Recentemente il Ceo Messina ha ricordato che,
attualmente, le filiali sono fra 4.000 e 3.700, ma entro fine
anno arriveranno a 3.700. ''Ad oggi c'è un eccesso di capacità
produttiva in Intesa, non si può negarlo'' ma ''se i ricavi
cresceranno - è stata la spiegazione - questo eccesso di
capacità produttiva può essere riassorbito''.
C'è poi il capitolo delle partecipazioni che hanno una
connotazione istituzionale (da Alitalia a Telecom passando per
Rcs a Risanamento e Ntv), e che la banca intende dismettere
condizioni di mercato permettendo. In quest'ambito Intesa, ad
inizio marzo, ha ceduto l'1,5% di Pirelli. Tra i temi attesi
anche quello della pulizia del portafoglio dai crediti in
sofferenza. Mentre l'ipotesi di creare un fondo con UniCredit e
l'americana Kkr dove far confluire aziende in bonis e
ristrutturate non è tramontata, come ha ricordato l'a.d di
Unicredit, Federico Ghizzoni.(ANSA).