(di Andrea D'Ortenzio)
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Prezzi bassi, quasi da saldo, bilanci
sempre più trasparenti grazie alla vigilanza Bce, possibili
fusioni o acquisizioni a fronte di una redditività ancora scarsa
e una ripresa dell'economia che stenta. Le banche italiane fanno
gola agli stranieri, specie agli americani e il fondo Blackrock,
dopo l'acquisizione di quote in Unicredit, Intesa Sanpaolo e Ubi
(oltre che in diverse altre nostre società quotate) compra dalla
Fondazione Mps e diviene il secondo socio di Mps con il 5,7%
davanti al partner industriale Axa (poco sotto il 4%)
scommettendo quindi sul piano di rilancio della banca. Sul
piatto il fondo Usa ha messo circa 160 milioni di euro, una
piccola fiche rispetto ai 4000 miliardi di dollari del proprio
patrimonio gestito in tutto il mondo.
La segnalazione alla Consob mostra che la crescita è avvenuta
il 18 marzo, lo stesso giorno in cui la Fondazione ha ceduto il
12% tramite Morgan Stanley. Gli altri soggetti che hanno
comprato il restante 7% in quell'occasione, hanno ancora fino a
martedì per comunicare la loro quota ma solo nel caso questa
abbia superato la soglia del 2% o, in caso di fondi come
Blackrock che possono avvalersi dell'esenzione prevista dalle
norme Ue, il 5%. Molti i nomi circolati in questi giorni come Jc
Flowers che la Fondazione, rimasta ora con il 15,069%, non ha
voluto nè potuto rivelare. L'Ente peraltro, che con la cessione
ha messo in sicurezza i suoi conti e la sua stessa esistenza,
vorrebbe rimanere nel capitale della banca anche dopo l'aumento
di capitale che scatterà dopo il 12 maggio, magari con un
partner ancora non noto. Anche per questo si sono rincorse più
volte le voci di acquisti da parte di fondazioni o soggetti
vicini a Rocca Salimbeni in grado di costituire un patto di
sindacato dove l'Ente potrebbe tenersi circa il 4-5%. La
compagine dei soci sarà così profondamente diversa rispetto ad
appena inizio anno. Axa sottoscriverà pro quota e forse la
stessa Blackrock ma è incerto chi saranno gli altri azionisti.
La mossa del fondo americano è solo l'ultimo tassello quindi
di un ingente flusso di investimenti che si sta riposizionando
dai paesi emergenti sull'Europa, specie in paesi con prospettive
di recupero come Spagna o Italia che mostrano prezzi da saldo
delle loro società. Un movimento caldeggiato dall'ex ministro
del Tesoro Fabrizio Saccomanni, che a fine 2013 si recò
appositamente negli Usa, e segnalato di recente dal governatore
di Banca d'Italia Ignazio Visco secondo cui l'Aqr della Bce
aumentando la trasparenza dei bilanci e rafforzando il
patrimonio delle banche, attira risorse sia dall'Italia che
dall'estero sul comparto.
Lo stesso presidente di Mps Alessandro Profumo aveva
segnalato giorni fa come non conti "la nazionalità dei soci" ma
delle aziende e che "le banche italiane e Mps hanno un buon
prezzo" che attira gli investitori stranieri, rassicurati anche
dalla profonda opera di pulizia dei bilanci in corso. Certo si
vedrà se la prospettiva di Blackstone e degli atri fondi sia
quella di investitori di medio termine, in grado di sostituire i
soci tradizionali quali le Fondazioni e attendere l'arrivo della
ripresa. E quindi quali saranno gli effetti anche sulla
governance delle banche, tema sempre delicato in un paese come
l'Italia dove le imprese dipendono ancora in larga misura dai
finanziamenti bancari. In ogni caso il peso degli investitori
stranieri su Piazza Affari (e sui titoli di Stato) è cresciuto e
questo aggiunge pressione agli appelli dell'Ue e di altre
istituzioni internazionali al nostro paese ad andare avanti su
riforme e risanamento dei conti.(ANSA).