(di Alfonso Neri)
(ANSA) - MILANO, 20 MAR - Vendita entro l'anno della Todini
Costruzioni''perchè non più strategica''. Aumento di capitale a
breve, da circa 200 milioni, per ora per aumentare del 10% il
flottante di Borsa. Ritorno all'utile nel 2013 'deconsolidando'
appunto la Todini e lieve frenata degli obiettivi con il nuovo
piano industriale, che comunque vede margini in forte crescita e
ricavi a 7 miliardi nel 2017 contro i circa 4 attuali. Dividendo
anche per le ordinarie dal prossimo esercizio. Questi i pilastri
della 'nuova' Salini Impregilo, con la vicenda del Canale di
Panama che pesa sui conti ma ''non avrà impatto finanziario''.
Sulla cessione della Todini, che se fosse stata compresa nei
conti di Salini (che l'aveva acquisita nel 2010) avrebbe avuto
un impatto sul gruppo con Impregilo negativo di oltre 50 milioni
per la posizione finanziaria netta e di circa 60 per il margine
operativo lordo, ''ci sono colloqui in corso''. ''Tutto quello
che abbiamo deciso di vendere, lo abbiamo effettivamente
ceduto'', spiega l'amministratore delegato Pietro Salini a
margine della presentazione dei conti 2013 e del nuovo piano
industriale. La vendita della Todini Costruzioni ''fa parte di
un percorso da me condiviso con lo stesso Pietro Salini,
finalizzato alla creazione di un player globale'', commenta
Luisa Todini, numero uno dell'omonimo gruppo che continuerà a
guidare negli altri settori nei quali è attivo. L'imprenditrice
aveva girato nei mesi scorsi la quota residua dell'ex azienda di
famiglia a Salini Impregilo, dove rimarrà con una partecipazione
azionaria diretta e come consigliere della holding Salini
Costruttori.
Il nuovo piano, accolto con favore in Borsa (+1,48%), stima di
arrivare nel 2017 a un margine operativo lordo di circa 800
milioni e a un risultato prima degli oneri finanziari di 500,
con una posizione finanziaria netta positiva sempre di 500
milioni, in parte derivante anche dal prossimo aumento di
capitale, che sarà riservato ai soli investitori istituzionali.
''Saremo forse l'unico gruppo del settore in questa posizione e
tanta cassa ci servirà per avere un buon rating e un'alta
'bonding capacity', ma ''la crescita è possibile anche per linee
esterne: ci sono tante cose interessanti'', aggiunge Salini.
Facendo capire che il gruppo sta valutando acquisizioni.
Intanto per il 2014 Salini Impregilo promette ''una politica
di dividendo con un pay-out minimo del 20%'', spiega il general
manager finanza e corporate group Ceo, Massimo Ferrari, mentre i
conti 2013, che hanno permesso una cedola di 0,26 solo alle
risparmio, con i vari deconsolidamenti e cambi di perimetro
vedono un ritorno all'utile: 99 milioni contro la perdita di 117
milioni dell'anno precedente. (ANSA).