(ANSA) - MILANO, 19 MAR - Il Tar del Lazio nell'esaminare il
ricorso presentato da Lauro Sessantuno evidenzia, fra le altre
cose, che il provvedimento con cui Consob alza il prezzo
dell'Opa ''non ha natura punitiva'', tant'è vero che ''non
risulta che dopo l'accertamento della collusione posta alla base
della rettifica del prezzo dell'opa siano stati avviati
procedimenti sanzionatori''.
In sintesi la delibera del Tar ricorda che ''l'acquisto del
7% di Pirelli al prezzo di 7,8 euro era la condizione di
Malacalza per vendere le azioni Camfin a 0,8 euro; tale
condizione non è un motivo interno ma entra chiaramente a far
parte della negoziazione; inoltre chi conduce la trattativa
agisce in modo coerente con la sussistenza di un impegno assunto
con Malacalza a realizzare una vendita a quelle condizioni''. Il
Tar dunque rileva un accordo per cui ''da una parte l'offerente
e i soggetti agenti di concerto con il medesimo pagano 0,8 euro
per azione Camfin e fanno sì che venga venduta a Malacalza da
parte di soci appartenenti al patto Pirelli la partecipazione
voluta da Malacalza a un prezzo inferiore a quello in
trasparenza discendente dal valore di 0,80 euro attribuito a
Camfin, dall'altra Malacalza vende a loro le azioni Camfin''.
Lauro Sessantuno nella sua memoria difensiva sostiene che
''il lancio di un'opa volontaria sarebbe avvenuto anche qualora
non fossero stati trovati i venditori a quel prezzo'' ma secondo
il Tar si tratta di un'ipotesi non verificabile in presenza di
un'operazione effettivamente realizzata e annunciata al mercato
solo quando tutte le fasi della complessiva operazione sono
state definite''.