(ANSA) - ROMA, 19 MAR - Sulla spending review "toccherà a noi
decidere". Non poteva essere più chiaro Matteo Renzi per
richiamare a sé le scelte sui tagli e i risparmi di spesa, dopo
le polemiche su quello che lui stesso ha definito solo
"l'elenco" messo a punto dal commissario alla spending review,
Carlo Cottarelli.
Proprio da quel lungo elenco di voci, emergono però
chiaramente anche delle "criticità". La più eclatante è che i
risparmi raggiungibili al 2016 potrebbero "non essere tutti
disponibili per il taglio della tassazione". Molte risorse sono
infatti già impegnate, non solo per evitare tagli lineari e
aumenti delle tasse ma anche per spese sottostimate. Si tratta
in pratica delle cosiddette "spese indifferibili", come quelle
per l'autotrasporto o le missioni all'estero, che vengono
puntualmente rifinanziate alla fine di ogni anno, ma che - a
politiche invariate e a parità di obiettivi di deficit -
ammontano a 6 miliardi a partire dall'anno prossimo.
Considerando dunque anche le somme destinate ad evitare i tagli
lineari e l'aumento delle aliquote abbinato ad una riduzione
delle detrazioni, le risorse della spending già ipotecate a
legislazione vigente ammontano a 10,4 miliardi l'anno prossimo
(su un obiettivo indicato da Cottarelli in 18,1 miliardi) e a
14,8 miliardi nel 2016 (sugli oltre 34 miliardi del piano del
commissario).
In ogni caso le cifre non mettono in discussione per gli anni
a venire la copertura del taglio del cuneo. Ed anche per
quest'anno, come evidenziato chiaramente da Renzi, il taglio
della pressione fiscale "a doppia cifra, dieci miliardi, deriva
da un margine ampio" di copertura.
Il dossier Cottarelli è effettivamente sufficientemente vasto
da prevedere delle scelte. La scure si abbatte non solo infatti
su statali e pensioni, elementi che più hanno suscitato le
reazioni della politica e dei sindacati. A finire nelle slide
del commissario sono anche i cosiddetti enti inutili, il Cnel,
l'Ice, ma anche l'Aran, l'Isfol, l'Autorità di controllo dei
contratti pubblici e l'Enit. E in qualche modo si ipotizza, su
suggerimento del ministero dei Trasporti, anche una riforma
dell'Aci e della Motorizzazione civile.
Passati giorni dalla pubblicazione del dossier, le critiche,
lontano dallo smorzarsi, si rafforzano intanto progressivamente.
La leader della Cgil Susanna Camusso lamenta un ritorno alla
"vecchia logica dei tagli lineari" e quindi ad una "logica
recessiva". Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, si dice
"sconcertato" da come le informazioni siano state date in pasto
all'opinione pubblica e chiede l'apertura di un confronto. Da
Forza Italia con Renato Brunetta, che parla di metodo ignobile,
fino a Sel con Nichi Vendola, che denuncia tagli "alla greca",
il coro della bocciatura delle proposte passa del resto anche
per i democratici Rosy Bindi e Cesare Damiano. E oggi il
ministro della P.A., Marianna Madia, ha fatto un primo giro di
tavolo con i sindacati di categoria, per ascoltarne le ragioni e
capire come intervenire.(ANSA).