(ANSA) - MILANO, 18 MAR - Alla vigilia del 'faro Consob' e a
meno di un anno dal riassetto azionario di Camfin è stato
annunciato che Clessidra esce dalla catena di controllo di
Pirelli con una ricca plusvalenza, due volte l'investimento
iniziale (che era stato di 150 milioni), mentre al suo posto
entrano i russi di Rosneft che, con un investimento di circa 500
milioni, ottengono indirettamente il 13% del gruppo di
pneumatici.
Unicredit, Intesa Sanpaolo e il fondo di Claudio Sposito
hanno sciolto così a sorpresa la partnership in Lauro 61/Camfin
con cui controllavano il 26% circa di Pirelli e le banche
reinvestono parzialmente in un nuovo veicolo di cui Rosneft avrà
il 50% e il restante 50% sarà detenuto da una newco composta da
Nuove Partecipazioni (80%) e le banche. Con l'uscita di scena di
Clessidra decade, insieme ai vecchi patti, l'obbligo di
valorizzazione delle quote dopo 4 anni.
L'attenzione della Consob sugli ultimi sviluppi del riassetto
di Pirelli parte a fine gennaio con le ipotesi di una possibile
offerta da parte di Goldman Sachs, seccamente smentite dal
numero uno Marco Tronchetti Provera. A inizio mese poi Intesa
Sanpaolo ha chiuso in poche ore la cessione di circa 7 milioni
di azioni Pirelli (pari all'1,5% del capitale) al prezzo 12,48
euro per azione, anche se restava nella Bicocca tramite Lauro
61.
Nelle ultime due sedute il titolo Pirelli ha ceduto
complessivamente il 5,7%, un calo spiegato anche con la perdita
di 'appeal' speculativo col venir meno delle scommesse su
un'offerta diretta sul gruppo col lancio di un'Opa. (ANSA).