(ANSA) - MILANO, 18 MAR - L'economia italiana è debole anche
per la dimensione aziendale: il 47% dell'occupazione è generato
dalle microimprese, contro il 29% della media europea a 27.
Emerge da uno studio dell'Università Bocconi, secondo il quale
anche per valore aggiunto l'Italia è troppo spostata sulle
piccolissime aziende: generano il 32% del totale di valore
aggiunto contro la media europea del 21%.
Secondo i dati presentati dal professore di Finanza aziendale
Maurizio Dallocchio durante il convengo 'Made in Italy e M&A'
organizzato dal Centro di ricerche su sostenibilità e valore
(Cresv) dell'università milanese in collaborazione con
Generalfinance e l'associazione Bocconi Students for Fashion, il
numero medio degli addetti in Italia è poco superiore ai 5,
ponendoci in Europa sopra solo a Portogallo e Grecia.
Un altro segnale di profonda debolezza dell'economia italiana
è quello del crollo delle fusioni e delle acquisizioni, appunto
il comparto Mergers and acquisitions (M&A): secondo lo studio
nel 2013 in Italia il volume delle operazioni 'domestiche' è
sceso drasticamente a 9,3 miliardi contro i 36 miliardi del 2012
e i 73 miliardi del 2007, ultimo anno considerato pre-crisi.
(ANSA).