(ANSA) - ROMA, 17 MAR - Il gruppo Fs Italiane si riserva "di
adire le più opportune sedi a tutela del Gruppo", anche quelle
legali, nei confronti dell'Istituto Bruno Leoni, che con uno
studio pubblicato nei giorni scorsi aveva quantificato in 207,7
miliardi di euro il costo del gruppo a carico dello Stato
dall'anno della sua trasformazione in Spa, nel 1992, fino al
2012.
"Le inesattezze contenute tratteggiano un quadro molto
distante dalla realtà, caratterizzando negativamente l'operato
di un'azienda che è compresa tra gli enti di interesse
pubblico", scrive Fs in una nota, sottolineando che lo studio
"disegna un ritratto del Gruppo FS Italiane del tutto falso e
deformato".
Il comunicato replica nel dettaglio agli appunti del rapporto
Ibl: in particolare, si legge nella nota, "i trasferimenti per
quelli che lo studio definisce 'servizi di trasporto non
remunerativi', proprio perché non remunerativi, vengono decisi
per quantità e qualità dai committenti, Regioni e Stato
centrale, che stabiliscono anche le tariffe". Quindi, spiegano
le Fs, "il committente pubblico ha facoltà di tenere bassi i
corrispettivi, sapendo però che questo comporta o una
corrispondente riduzione dei servizi ovvero un livello più alto
delle tariffe".
Allo stesso tempo, insiste Fs, lo studio unisce "i
corrispettivi per servizi con i trasferimenti per gli
investimenti in infrastrutture" mentre "sono due entità
completamente diverse".(ANSA).